Erano circa 250 gli attivisti di Forza Nuova che ieri mattina hanno ‘occupato’ il centro storico, armati di slogan e di bandiere. Una manifestazione durata meno del previsto e filata via liscia come l’olio in una Rimini letteralmente blindata. Dei centri sociali, neanche l’ombra.
E’ forse la prima volta che una sfilata dell’estrema destra a Rimini arriva fino in fondo senza scaramucce. Il raduno, ieri mattina, era al parcheggio del ponte di Tiberio, ma l’intero centro storico fino all’Arco d’Augusto era pieno zeppo di divise che sorvegliavano ogni strada d’accesso. Quasi 200 agenti piazzati in modo da bloccare ogni possibile blitz. Le strade e i varchi che sfioravava il corteo erano piantonati da polizia e carabinieri in tenuta antisommossa. In caso di imprevisti, il questore, Maurizo Improta, aveva pronti all’uso anche elicottero, parcheggiato in aeroporto, e cani. Non c’erano molte possibilità che si arrivasse allo scontro, quelli di Casa Madiba avevano promesso che sarebbero rimasti lì a farsi una grigliata. Ma rischiare non era il caso e con un giorno di mercato e una folla di gente in giro, poteva succedere di tutto. I blindati hanno scortato il corteo dal ponte fino all’Arco, passando per via Bertola e via Sigismondo, per poi farlo sbucare all’altezza della Coin, dove alcune bancarelle del mercato erano state trasferite altrove per consentire un margine di manovra. Hanno marciato dritti gridando «L’Italia agli italiani», «Basta immigrazione» e simili, tranne che per un rallentamento in piazza Cavour per lanciare due insulti al sindaco Andrea Gnassi. Arrivati all’Arco, Mirco Ottaviani, segretario regionale di Forza Nuova che porta in faccia i segni dell’aggressione di sabato scorso, fa un ingresso da eroe tra gli applausi. Ad arringare una discreta folla, c’è lo stesso segretario nazionale dell’estrema destra, Roberto Fiore, che ha fatto tappa a Rimini prima di correre a Bolzano per una grossa manifestazione prevista nel pomeriggio. Come da copione, Fiore tuona contro la «tecnica dell’agguato» dei centri sociali» del loro «attaccare alle spalle». Quindi incita alla «rivolta civile e non violenta che possa salvare l’Italia da terroristi e immigrati». Forza Nuova ricorda i 150 cittadini riminesi che aiutano ogni mese «gente che ha perso il lavoro, dorme in macchina e non ha da mangiare», mentre gli assistenti sociali e l’amministrazione si occupano solo degli immigrati: «loro un letto e un posto caldo ce l’hanno sempre». Come già anticipato, Fiore battezza anche la nascita di una sede di Forza Nuova a Rimini, nominando segretario sul campo Roberto Lo Giudice, un altro dei feriti di sabato al Conad, e promette che Rimini li vedrà tornare in forze. Urla e bandiere vanno avanti un pezzo, l’unico momento di silenzio è quando la voce di un anziano signore sovrasta tutto il resto per gridare furibondo: «Vi siete persi il cervello». Alle 12,15 è finito tutto, si torna indietro con le bandiere arrotolate. Il Resto del Carlino
