Rimini, genitori chiedono il ritorno del figlio allontanato: madre accusata di deficit cognitivo mai diagnosticato

Una coppia di origine straniera, residente e lavoratrice a Rimini, si batte per riabbracciare il figlio, allontanato dalle autorità nel 2021 in seguito a un episodio ritenuto irrilevante dalla magistratura. La madre era stata segnalata per aver strattonato il passeggino del bimbo al parco, vicenda poi archiviata senza riscontri medici. Nonostante il padre sia considerato idoneo a esercitare la responsabilità genitoriale, i servizi sociali hanno giudicato la donna “non adatta” a causa di un presunto deficit cognitivo e di difficoltà con la lingua italiana, pur in assenza di diagnosi cliniche formali.

Visite limitate

Attualmente, i coniugi possono incontrare il figlio soltanto tre volte a settimana, e per poche ore di seguito. Nel tentativo di favorire l’integrazione della moglie, il padre ha avviato un’attività commerciale, sperando di dimostrare un contesto familiare stabile e sicuro.

Ricorso al Tribunale dei Minori

La coppia ha richiesto un’udienza urgente al Tribunale per i Minorenni di Bologna, al fine di ottenere almeno la possibilità di ospitare il bambino per la notte, in vista di riacquisire la piena custodia in futuro. L’obiettivo è ribaltare la valutazione dei servizi sociali, contestando la mancanza di prove cliniche a supporto della presunta inidoneità materna.

Il caso solleva interrogativi sulla gestione dei procedimenti di affidamento e sulla necessità di una verifica rigorosa delle perizie mediche, in particolare quando si tratta di famiglie straniere alle prese con difficoltà linguistiche e integrazione nel tessuto sociale.