Rimini, gestione dei lupi: duro attacco di “Rimini in Comune” al Pd

Il dibattito sulla presenza del lupo nel territorio riminese travalica la sfera ambientale e accende lo scontro politico. La lista Rimini in Comune è intervenuta con una nota critica nei confronti di Matteo Petrucci, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio comunale, contestando l’approccio tenuto da quest’ultimo nella sua recente interrogazione sul tema.

Secondo gli esponenti della lista civica, l’intervento del rappresentante dem denoterebbe una scarsa conoscenza della materia e rischierebbe di alimentare le paure dei cittadini anziché gestirle razionalmente. L’accusa rivolta a Petrucci è quella di cavalcare l’allarme sociale nel tentativo, definito maldestro, di non lasciare il monopolio della questione alle forze di opposizione di destra. Per Rimini in Comune, la politica dovrebbe evitare di cercare consenso attraverso la paura, concentrandosi invece su un’analisi scientifica della complessa convivenza con la fauna selvatica.

La posizione espressa dal movimento punta l’attenzione sulla necessità di modificare le abitudini umane e adottare buone prassi comportamentali, piuttosto che fomentare scenari ipotetici privi di fondamento razionale. A supporto di questa tesi, la lista ha ricordato il successo dell’incontro pubblico organizzato venerdì scorso, durante il quale è stato approfondito il ruolo biologico del lupo e sono state illustrate le strategie per una convivenza pacifica, già messe in atto da diversi residenti anche nelle zone interessate dalle predazioni.

L’impegno divulgativo proseguirà con nuovi appuntamenti nei mesi di gennaio e febbraio, con l’obiettivo di fornire informazioni basate su dati scientifici e non su suggestioni emotive. In chiusura, Rimini in Comune ha allargato il campo della critica alla gestione territoriale complessiva, collegando la questione ambientale alle politiche di consumo di suolo attribuite al Pd, citando in particolare la cementificazione delle aste fluviali e la creazione di aree artigianali rimaste parzialmente inutilizzate.