Era caduto in un silenzio assoluto, scegliendo il digiuno come unica voce per ribadire la sua innocenza. Ma ora Louis Dassilva, il 35enne senegalese accusato del brutale omicidio di Pierina Paganelli, ha ripreso a mangiare. Un segnale che potrebbe preludere al suo imminente trasferimento dal reparto psichiatrico dell’ospedale al carcere.
Dassilva è ricoverato dal 2 maggio, dopo sette giorni di sciopero della fame e della sete iniziato il 26 aprile: una protesta estrema che ha messo a rischio la sua vita. Le sue condizioni sono state ritenute critiche fin da subito, tanto da rendere necessario il ricovero e l’avvio di un trattamento intensivo di reidratazione. Solo nelle ultime ore è tornato ad alimentarsi spontaneamente. Un primo passo, ma ancora insufficiente per considerarlo fuori pericolo: il decorso resta sotto stretta osservazione.
I suoi avvocati, Andrea Guidi e Riario Fabbri, come si apprende da notizie diffuse nella tarda serata di ieri, lo hanno incontrato in reparto, confermando che il loro assistito mostra segni di miglioramento. Ma il ritorno dietro le sbarre dipenderà dall’evoluzione delle sue condizioni cliniche, valutate giorno per giorno dai medici.
La Procura di Rimini lo ritiene il principale responsabile dell’assassinio di Pierina Paganelli, avvenuto la sera del 3 ottobre 2023 in un garage di via del Ciclamino. Un delitto che ha scosso l’intera comunità e su cui l’indagine resta ancora al centro del dibattito pubblico, tra ipotesi, interrogativi irrisolti e una verità giudiziaria ancora tutta da costruire.