Valeria Bartolucci, moglie di Louis Dassilva, l’uomo attualmente indagato per l’omicidio di Pierina Paganelli, ha formalmente diffidato i media dal pubblicare o diffondere il contenuto dei propri appunti personali sequestrati durante le indagini. A renderlo noto è la sua legale, l’avvocata Chiara Rinaldi, che chiarisce la natura strettamente riservata di quei documenti.
Si tratta di materiale redatto nell’ambito di un percorso medico -secondo la difesa- e dunque riconducibile a un compendio di natura clinica. Contengono dati sensibili, protetti dalla normativa sulla privacy. La signora Bartolucci non ha mai autorizzato, né intende autorizzare, alcuna forma di pubblicazione o divulgazione.
Gli appunti manoscritti erano stati rinvenuti su un taccuino personale nel corso di una perquisizione della squadra mobile, ed erano successivamente stati sottoposti a sequestro. La loro presenza è stata riportata da alcune testate giornalistiche che ne hanno ipotizzato una possibile rilevanza investigativa, suggerendo che potessero contenere messaggi indiretti o indicazioni rivolte al marito, potenzialmente finalizzati ad aggirare le intercettazioni ambientali.
Su questo punto, tuttavia, la legale di Bartolucci richiama alla prudenza e alla legalità, sottolineando che i documenti in questione, essendo agli atti dell’indagine, non possono essere divulgati senza espressa autorizzazione delle parti coinvolte. Una posizione che punta a tutelare la riservatezza e i diritti personali della donna in un quadro già delicato, segnato da grande attenzione mediatica.
Il caso, che ha scosso l’opinione pubblica, continua a essere oggetto di approfondimenti investigativi, ma la difesa di Bartolucci ribadisce con fermezza che il rispetto della privacy, soprattutto quando si tratta di aspetti clinici e personali, non può essere sacrificato sull’altare del sensazionalismo.