“Trova la forza di raccontare tutto quello che sai”. Questo l’appello accorato che i figli di Pierina Paganelli rivolgono a Manuela Bianchi, alla vigilia di un momento cruciale per le indagini: l’incidente probatorio fissato per domani mattina.
Giuliano, Giacomo e Chiara Saponi, assistiti dagli avvocati Monica e Marco Lunedei, esortano l’ex compagna di Louis Dassilva a non fermarsi di fronte alle paure e alle pressioni. “Comprendiamo che la situazione sia difficile, ma la verità deve emergere” affermano i familiari della vittima, alludendo alle possibili conseguenze di una testimonianza completa.
Negli ultimi giorni, il caso Paganelli ha visto nuovi sviluppi, tra cui l’iscrizione nel registro degli indagati di Manuela Bianchi con l’accusa di favoreggiamento. La Procura di Rimini ha evidenziato incongruenze nelle sue dichiarazioni, in particolare sui momenti successivi al ritrovamento del corpo della suocera, uccisa nel cortile del suo condominio il 3 ottobre scorso.
Parallelamente, emergono dubbi sulla presenza di Dassilva sulla scena del crimine: secondo l’incidente probatorio, l’altezza dell’uomo non combacia con quella della figura ripresa dalle telecamere di sorveglianza. Inoltre, le analisi del DNA effettuate sul luogo dell’omicidio non hanno fornito riscontri diretti a suo carico. Elementi che la difesa intende sfruttare per contestare l’accusa.
Nonostante queste novità, la famiglia di Pierina Paganelli resta ferma nella sua richiesta di giustizia. “Manuela, se davvero hai subito minacce, se hai paura, parlane con la magistratura. Ma non permettere che il silenzio renda ancora più pesante questo dolore”, concludono i figli della vittima, facendo leva sulla coscienza di chi potrebbe detenere informazioni chiave per chiudere il cerchio su un delitto che ha scosso l’intera comunità riminese.