Non è stato solo un delitto efferato. È stata, secondo gli investigatori, una messinscena studiata a tavolino. E Louis Dassilva, accusato dell’omicidio di Pierina Paganelli, per la Procura non ha potuto orchestrare tutto da solo.
È questa la convinzione sempre più solida maturata tra gli inquirenti, convinti che l’infermiere abbia ricevuto aiuto nelle ore successive al delitto. Aiuto concreto, materiale: qualcuno lo avrebbe supportato nel ripulire la scena del crimine e, soprattutto, nel simulare un’aggressione sessuale sulla 78enne uccisa nel garage di casa. Un depistaggio mirato, pensato per confondere le indagini e cambiare la narrazione dei fatti.
In questo scenario, la posizione di Valeria Bartolucci – moglie di Dassilva – resta sospesa ma tutt’altro che marginale. Convocata nuovamente in Procura per chiarire alcune affermazioni rese in passato come persona informata sui fatti, ha scelto per la seconda volta il silenzio, avvalendosi della facoltà di non rispondere.
Eppure, tra gli atti c’è un messaggio vocale che lascia poco spazio all’immaginazione: in quella registrazione, Bartolucci racconta ad un’amica di una scena inquietante. Tre persone, la sera dell’omicidio, avrebbero bussato alla sua porta chiedendole di scendere in garage, dove si trovava il corpo della vittima. Poi le avrebbero chiesto anche come ripulire il sangue.
Una versione che si discosta totalmente da quanto finora ricostruito dagli inquirenti. E che, se confermata, potrebbe aprire nuovi scenari investigativi. Al momento, la donna non risulta indagata. Ma il clima in Procura è cambiato: l’ipotesi che Dassilva abbia agito con dei complici, o che qualcuno abbia coperto le sue azioni, non è più una possibilità remota ma un punto fermo dell’indagine.
L’avvocata della Bartolucci, Chiari Rinaldi, sottolinea però che la sua assistita ha già collaborato in quattro occasioni, fornendo spontaneamente il proprio Dna, il cellulare e il computer. “Non esiste alcuna contestazione a suo carico – ribadisce – e ogni suo diritto è stato esercitato nel rispetto della legge”.
Ma mentre le analisi tecniche proseguono e le ultime intercettazioni vengono trascritte, resta una certezza per chi indaga: quella sera, nel buio del garage dove Pierina ha trovato la morte, Dassilva non era solo.