Rimini. Giro di sostanze doppanti, sequestrate 3700 confezioni

siringaQUEGLI integratori, messi in bella vista in uno stand all’ultima edizione di Riminiwellness, promettevano ‘miracoli’ sui muscoli del popolo dei palestrati. Peccato però che contenessero sostanze proibite. Ha avuto inizio proprio da quel sequestro amministrativo la maxi indagine dei carabinieri del Nas di Bologna, diretti dal capitano Umberto Geri, che ha portato alla scoperta di un traffico di sostanze dopanti fra la Polonia e l’Italia. Nei guai sono finiti un 43enne di origine polacca, ma da tempo residente a Rimini ed un 48enne pugliese, residente in provincia di Taranto. Nell’abitazione del riminese sono stati sequestrati quasi tremila confezioni di sostanze dopanti. I due uomini sono stati denunciati per importazione e commercializzazione di sostanze vietate.
Nel maggio scorso i carabinieri del Nas, che giravano in incognito nei padiglioni allestiti di Riminiwellness, erano rimasti colpiti da quel piccolo stand con alcuni prodotti sospetti. Avevano sequestrato i barattoli con le ‘polveri’ magiche e le avevano inviate subito all’Istituto superiore di Sanità per esaminare i contenuti dei prodotti. Nello specifico gli esami di laboratorio avevano fatto emergere la presenza di sostanze illegali e dopanti.
ERA stato trovato, infatti, del ‘clomifene’, un principio attivi farmacologico che non era, invece, presente nelle etichette. In più il clomifene viene spesso utilizzato in associazione con il testosterone per aumentare illegalmente la massa muscolare di bodybuilder . Una volta informata la Procura di Rimini, le indagini erano state estese a tutta Italia, ossia a tutta la rete di distribuzione. Il blitz era scattato nei giorni scorsi con i militari dell’Arma che hanno eseguito una lunga serie di decreti di perquisizione, firmati dal sostituto procuratore, Paolo Gengarelli in palestre e rivendite di integratori alimentari anche a Cesena e Taranto. L’operazione si è conclusa con il sequestro di 3700 confezioni di integratori, tremila delle quali solo in un locale in uso da parte del riminese di origine polacca, dal valore commerciale complessivo di duecentomila euro.

Resto del Carlino