Rimini. Gli studenti al teatro Novelli contro il cyberbullismo

spettacolo-tullio-solenghi_img690x390QUINDICENNI che pestano a sangue un’altra coetanea perchè frequenta un ex fidanzino; ragazzini insultati e dileggiati su Facebook fino a costringerli a non uscire più di casa o avere il terrore di andare a scuola; tendenze sessuali inventate per umiliare il ‘nemico’ di 16 anni. Sono soltanto alcuni dei casi che sta trattando l’Ufficio minori della questura di Rimini.
«LIKE – Storie di vita online» è il titolo della rappresentazione dedicata al tema del cyberbullismo che si svolgerà questa mattina, a partire dalle 9, al teatro Novelli, e che vedrà la partecipazione di oltre 500 studenti riminesi. La kermesse teatrale è nell’ambito della campagna itinerante ‘Una vita da social’ che toccherà diverse città italiane e che racconta la storia di Andrea, vittima di bullismo e noto alle cronache come il ragazzo dai pantaloni rosa. Andrea aveva solo 14 anni quando si tolse la vita proprio per essere stato vittima di pesanti attacchi tramite i social network dove era stato accusato di essere gay. L’iniziativa, realizzata dalla Polizia di Stato insieme a Baci Perugina e che ha come slogan ‘Unaparolaeunbacio’, ha come obiettivo quello di combattere e prevenire episodi di bullismo e cyberbullismo, attraverso la sensibilizzazione dell’uso della ‘parola’. ‘Unaparolaeunbacio’ è infatti anche l’hashtag con il quale, nell’ambito della rappresentazione teatrale, gli studenti potranno lanciare il loro messaggio d’amore contro il cyberbullismo.
NEL 2015, la questura di Rimini ha denunciato 8 minorenni per furto di identità digitale sui social network, 27 per diffusione di materiale pedopornografico, 6 per molestie, 9 per minacce e 6 per diffamazione on-line. A cui si aggiungono altre 168 denunce per gli stessi reati da parte di maggiorenni. Nel 2014 erano state 352 le denunce per reati come stalking, diffamazione online, ingiuria, minacce, furti di identità digitale e diffusione di materiale pedopornofrafico, con 60 minori individuati. «Lo scopo di questo progetto – dice il questore di Rimini, Maurizio Improta – è quello di informare i giovani e i loro familiari sui rischi connessi all’uso del web e come limitarli. In particolare far riflettere gli studenti sia sulla drammaticità delle conseguenze generate da comportamenti di prevaricazione virtuale, sia sull’importanza di uscire allo scoperto, segnalando le violenze, potendo contare su amici, genitori, insegnanti e forze dell’ordine».