Rimini. Gli ex vertici di Carim alla sbarra Il giudice deciderà l’8 marzo

CARIMLA DATA è fissata: l’8 marzo, festa delle donne. Ma ci sarà poco da festeggiare quel giorno per gli indagati eccellenti di Carim. Si terrà l’8 marzo 2016 l’udienza preliminare per i 23 tra ex amministratori e dirigenti della banca, accusati per i vari reati contestati dalla Guardia di finanza. In quell’occasione, il giudice dovrà decidere se procedere contro gli indagati e portarli a processo.
LE POSIZIONI più pesanti sono quelle che riguardano l’ex presidente Giuliano Ioni, Alberto Martini e Claudio Grossi, rispettivamente direttore generale e vice direttore (entrambi non lavorano più da tempo alla Carim) durante le operazioni finite nel mirino delle Fiamme gialle. Per loro il pm ha chiesto il rinvio a giudizio per ‘associazione per delinquere finalizzata ad un numero indeterminato di reati societari’, come la registrazione di utili inesistenti ma distribuiti ai soci, prestiti facili, perdite occultate, azioni vendute a prezzo pieno pochi giorni prima del commissariamento e restituzione dei conferimenti a favore solo di alcuni. La Procura di Rimini ha anche chiesto il giudizio per altre 20 persone, tra consiglieri e sindaci revisori, indagati per falso in bilancio. Tra loro tanti nomi eccellenti, che hanno occupato ruolo di primo piano nella Carim e anche nella Fondazione, azionista di maggioranza della banca.
SECONDO LE INDAGINI, tra il 2009 e il 2010 i vertici del principale istituto di credito riminese, in seguito all’elargizione di mutui e finanziamenti ‘non assistiti da adeguate garanzie, hanno omesso di evidenziare nei bilanci le perdite già maturate da tempo tramite stime e valutazioni palesemente non corrispondenti alla reale situazione del credito’. Sono state invece archiviate le posizioni dei due commissari di Bankitalia che hanno gestito la banca tra il 2010 e il 2012, Riccardo Sora e Piernicola Carollo.

Resto del Carlino