Rimini. Gnassi: «Niente più campi nomadi, ma una famiglia in ogni quartiere»

GnassiAlta tensione in consiglio comunale sulle tre aree per nomadi, dopo l’annunciata chiusura dello storico campo di via Islanda. «Le nuove aree rom sono metastasi». Parole dure quelle utilizzate dal consigliere di Forza Italia, Carlo Rufo Spina, in riferimento ai due campi previsti a Gaiofana e Grotta Rossa, dove i residenti hanno raccolto oltre 2.500 firme per dire ‘no’. Ma a scatenare gli animi, già parecchio accesi, dei circa 150 residenti presenti in sala è stata una sortita a dir poco infelice del capogruppo Pd Enrico Piccari: «Quanti in questa sala pagano tutte le tasse?» Apriti cielo. Il pubblico si scatena. Lavori interrotti dalla presidenza per riportare la calma. Ad affrontare il pubblico nella ‘fossa dei leoni’ scende il sindaco Gnassi, che a stento riesce a ottenere una tregua. Poi Piccari – 5.986 euro nella dichiarazione dei redditi 2015 – si scusa per la battuta. Respinte le due mozioni della minoranza – dell’azzurro Rufo Spina e del leghista Zoccarato – critiche sul bando regionale con incentivi (160mila euro a Rimini, più 38mila dal Comune) per chiudere i campi collettivi, distribuendo i nomadi in microaree. A sorpresa Gnassi lancia una proposta: distribuire i 42 nomadi sinti, 11 famiglie, «quindi italiani, riminesi, molti dei quali lavoratori dipendenti, con i bambini regolarmente iscritti a scuola, in 8-9 quartieri cittadini, una famiglia per ogni quartiere. Non ci saranno tre campi – Grotta Rossa, Gaiofana e via Islanda -, il bando è solo una bozza. Una famiglia per quartiere, anche davanti a casa mia, e ai Padulli, alla Grotta Rossa e altrove. Non in prefabbricati ma in roulotte di tipo avanzato, modello americano, piazzole attrezzate e basamento in cemento. Non esclusa la videosorveglianza. E chi sgarra sarà punito». Così capiremo anche se in via Islanda ci sono 42 o 77 persone attualmente. «Noi ci occupiamo dei 42 sinti residenti, non di 77 persone». Concorda sulla nuova soluzione il capogrupo di Patto civico, Mario Erbetta, che ne rivendica l’imprimatur. Durissima la minoranza, da Nicola Marcello a Marzio Pecci. Zoccarato (Lega) definisce «truffa» il bando regionale. Gioenzo Renzi (FdI): «Gnassi rivolta la frittata ormai fatta con la delibera approvata in silenzio a luglio. Spalmare i nomadi in 10 quartieri porterà a dieci campi, invece di uno».