Rimini. Gnassi, presunto innocente

GnassiIl sindaco si deve dimettere. Parlo della richiesta di rinvio a giudizio per reati commessi nella gestione di Aeradria e successivo maxi-indebitamento e fallimento della società che gestiva lo scalo riminese. Con la mera richiesta egli passa da semplice ‘indagato’ a ‘imputato’, e imputato di reati molto gravi come quello associativo (‘associazione a delinquere’). Pertanto delle due l’una: o egli dice pubblicamente che si tratta di una cospirazione per tagliarlo fuori dalle elezioni ovvero che si trattò di cospirazione per eliminare lo scalo riminese perché giunto al milione di passeggeri/anno faceva concorrenza al Marconi di Bologna, oppure si dimette (in questi casi si dice diplomaticamente «per potersi meglio difendere» dalle infamanti accuse che gli sono mosse). Possiamo tenerci un sindaco imputato giù dalla prossima udienza di ‘associazione a delinquere’? Io non credo e non è sciacallaggio chiederne a gran forza le dimissioni! Deve! Dovrebbe lui prima di tutti farsi da parte: così dimostra di non avere rispetto né per i riminesi, né per il suo partito politico, né per i suoi elettori.
A.S.
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Gentile lettore, non credo sia giusto chiedere a Gnassi di dimettersi per la richiesta di rinvio a giudizio relativo al crac Aeradria. Il sindaco è accusato di gravi reati ma anche per lui, come per qualsiasi altro cittadino, vale la presunzione di innocenza. Ha il diritto di presentarsi alle prossime elezioni e di essere giudicato dai riminesi per quello che ha fatto (o che non è riuscito a fare) per la città. Non possiamo più accettare, come purtroppo è già successo in passato, che basti un rinvio a giudizio senza nessuna certezza di colpevolezza per stroncare una carriera politica.

Resto del Carlino