DAI DUE ai sei mesi. E’ questo che il tempo che dovrà passare prima che il sindaco Andrea Gnassi e gli altri diciotto indagati conoscano il loro destino sulla vicenda Aeradria. La patata bollente della maxi inchiesta sul rovinoso crac della società di gestione dell’aeroporto riminese, adesso finirà nelle mani di uno dei tre giudici per le udienze preliminari, Sonia Pasini, Fiorella Casadei e Vinicio Cantarini. Sarà uno di loro che dovrà decidere se accogliere la richiesta di rinvio a giudizio per diciannove dei trentaquattro indagati, formulata da ben due pubblici ministero, Luca Beruzzi e Paolo Gengarelli insieme al procuratore capo Paolo Giovagnoli e depositata in cancelleria martedì scorso. Dei tre gup, però Fiorella Casadei risulta incompatibile in quanto nella maxi inchiesta, ha già firmato le ordinanze di sequestri. Rimangono così Cantarini e Pasini. E sarà proprio uno di loro che dovrà decidere se rinviare a giudizio l’attuale primo cittadino di Rimini alla vigilia delle prossime elezioni. Con molta probabilità Gnassi saprà prima della consultazione elettorale se sulla sua testa penderà un processo con addirittura l’accusa di associazione a delinquere. Stando a voci ben informate all’interno di Palazzo di Giustizia, la data dell’udienza preliminare che deciderà sulla sorte del sindaco e degli altri indagati, potrebbe essere calendarizzata fra febbraio e marzo.
Resto del Carlino