Rimini. Gnassi promosso dal sondaggio del PD. Lo voterà un riminese su due

gnassiUN RIMINESE SU DUE si dichiara pronto a votare Gnassi alle prossime elezioni comunali. D’accordo, il sondaggio è stato fatto dal centro studi Pd di Bologna (e non da una società esterna), attraverso 600 telefonate ad altrettanti riminesi durante le festività. Ma l’indagine, realizzata con lo stesso metodo che ha dato il via libera alla ricandidatura di Merola a Bologna, rappresenta per il Pd riminese un primo passo nella marcia di avvicinamento alle urne. Gnassi conquista il 50% nelle intenzioni di voto. Sono infatti circa 300 (la metà) quelli che si dicono pronti a votarlo a maggio. Il sindaco va meglio del partito: tra gli intervistati il 46% si è detto intenzionato a votare Pd. Il sondaggio ha testato non solo il gradimento, ma pure il giudizio sull’operato dell’amministrazione. Il 67% ha espresso parere positivo sulle azioni portate avanti fin qui da Gnassi, promuovendolo con un 6 o più (si arrivava fino a un massimo di 10). E tra i temi che hanno trovato maggiore consenso, ci sono i lavori alle fogne, gli interventi per le nuove piazze del centro storico e il dichiarato stop al cemento coi nuovi piani urbanistici. Secondo il 66% degli intervistati poi Rimini si sta modernizzando, e lo sta facendo a ritmo più elevato rispetto ad altre realtà. Secondo i 600 intervistati, non mancano ovviamente le criticità. Tra i temi che vengono considerati prioritari, lavoro e sicurezza occupano i primi posti.
NATURALMENTE i dati sono da prendere con le molle. Primo: perché il sondaggio è fatto dal centro studi Pd a cinque mesi abbondanti dalle elezioni. Secondo: perché è stato realizzato in un momento in cui ancora non si sa quali saranno i principali sfidanti di Andrea Gnassi alle urne. Né il M5s né il centro destra hanno ancora scelto il candidato, e l’unica in campo finora oltre al sindaco è Marina Mascioni, un’outsider. Ma Gnassi, pur dichiarandosi «non affetto da ‘sondaggite’», prende per buoni i numeri. Perché «prima di tutto si tratta di un sondaggio che ha un padre e una madre. Non è senza famiglia, né dati e né nome, come i mezzucci di un vecchio e repellente modo di concepire la politica». Chiaro il riferimento al sondaggio fatto da alcuni rappresentanti del centrodestra riminese, filtrati prima di Natale, che vedevano Gnassi in difficoltà. «Il secondo elemento – continua – è che i progetti fatti da questa amministrazione trovano gradimento tra la maggioranza degli interpellati, a conferma di quanto percepito in questi anni. Certo, il lavoro da fare è enorme, la campagna elettorale sarà faticosa e dura. Ma partiamo da una buona base. Siamo consapevoli di dover terminare quel cambiamento che Rimini vuole e sente».

Resto del Carlino