Fa un passo indietro e tende la mano al direttore generale di San Marino Rtv, Carlo Romeo, il sindaco di Rimini Andrea Gnassi. O quasi.
Nel suo stile, e da riminese, non si nega di certo qualche frecciatina ben mirata. Dopo la polemica di questi scorsi scatenata dal suo battibecco con un giornalista della televisione pubblica del Titano che lo incalzava sulla scelta di iscrivere il Rimini Calcio in Eccellenza, cui Romeo ha risposto piccatamente, Gnassi prende carta e penna e scrive al dg.
“Tendiamoci la mano e chiudiamola qui. Troppo importante e consolidato il rapporto tra Rimini e Repubblica di San Marino per metterlo in discussione a causa di una risposta infelice e certamente da me evitabile”, e’ il suo esordio ecumenico.
E poi chiede proprio scusa, aggiungendo che la domanda sul caso del Rimini Calcio del giornalista era “sicuramente opportuna, tutte le domande lo sono”.
Ma, “a parziale giustificazione, venuta ben oltre il tempo massimo concesso di una conferenza stampa, durante la quale avevo risposto più e più volte a quella e a numerose altre domande, peraltro davanti alla camera costantemente presente della tv sammarinese”.
Fin qui tutto liscio anche perché Gnassi non intende “trasformare un temporale di metà estate nel diluvio universale”. E dà disponibilità a “esprimere di persona”, a Romeo, “le stesse considerazioni”, parlando anche di un problema tirato fuori nella tirata del dg contro il sindaco, quello della sicurezza.
“Potremo parlare- prosegue la lettera- anche di criminalità micro e macro, di fogne”, altro oggetto della querelle, “di rifiuti, di turismo.
Oppure di grandi strutture commerciali al confine dei due Stati, che se ufficialmente ubicate da una parte hanno effetti e conseguenze sensibili sull’altra”.
Tanti i temi su cui confrontarsi dunque, “una volta per tutte in virtù della storica collaborazione tra due territori così vicini, così amici, così caratterizzati da una costante tensione alla sinergia e alla collaborazione”.
E con Rtv testimone. E da qui un pò i toni della lettera cambiano.
In particolare sull’invito lanciato da Romeo a prendersi una pausa.
Il sindaco proverà a seguire il consiglio, anche perchè viene da chi è’ ”aggiornato e informato, a giudicare dal ”filino di abbronzatura” mostrato in video”, scrive Gnasssi.
E aggiunge: “Non sa neanche lei quanto ne abbia bisogno sono stati e sono mesi intensi”.
Perche” se per Romeo “quello del sindaco è un mezzo lavoro, come mi pare intenda ed esprima pubblicamente, non è facile mollare ogni cosa”.
Certo il lavoro di dg delle tv pubblica sammarinese è diverso, prosegue, “basta guardare lo stipendio, quasi tre volte quello di un sindaco” e, si immagina Gnassi, “proporzionato all’impegno e alla responsabilità, infinitamente superiore a quella dei primi cittadini dei Comuni d”Italia”.
Sassolini delle scarpe a parte, l’invito resta quello a “chiudere gli ombrelli” e a fare esaurire “questo temporale estivo, non lasciando in cielo alcuna nuvola.
Tutti siamo umani, tutti abbiamo alti e bassi, tutti abbiamo giornate in cui si è in forma o meno”. E se “non è proprio il massimo rispondere in quel modo a una troupe e rivolgere l’invito a San Marino Rtv a occuparsi anche di fogne”, è strano, rimarca Gnassi, che Romeo parli di abboccamento ne suo editoriale in tv, quasi a sottintendere che “era stata preparata una trappola con esca inclusa? Da chi? Da lei? Da altri? Sa, a guardare certe reazioni scomposte, si farebbe presto a fare della dietrologia”.
E anche Romeo comunque “non era in forma ieri quando”, forse per distrazione, parlando di Rimini come citta” pericolosa “ha dimenticato di spiegare come le graduatorie sui reati denunciati riguardanti tutto il territorio riminese siano statisticamente distorte dalla cosiddetta ”correzione turistica””.
Da qui la domanda: “Trova normale che il direttore di una testata giornalistica di un Paese estero, pagato comunque dai cittadini italiani, si adoperi in questo modo in un’opera di così evidente disinformazione contro una città di un altro Stato?”.
Altro che “incidente diplomatico, a voler essere pignoli. E’ un”offesa per la quale, in altri contesti, sarebbe chiamato a rendere conto e giustificare”. Ma per Gnassi “finisce qui”, la gente di Rimini “non abbocca come i paganelli ma non te la manda a dire, a costo di finire a volte oltre le righe”. Ma “non si può giudicare una persona da un unico episodio, da un incidente, da una risposta infelice, da una informazione distorta o tantomeno dall’entita” di uno stipendio.
Farlo vorrebbe dire prendere fischi per fiaschi”.
Per cui, conclude, “senza rancore” e “immutata stima verso tutta la redazione di Rtv”. (Som/ Dire)