Rimini, grandinate e nubifragi devastano le aziende agricole: danni fino a 600 mila euro

La furia del maltempo ha lasciato dietro di sé campi devastati e raccolti compromessi nel Riminese. Grandinate intense e violenti nubifragi hanno colpito le coltivazioni tra Rimini e San Mauro Pascoli, provocando danni ingenti alle aziende agricole locali e costringendo numerosi lavoratori a fermarsi.

Le prime avvisaglie si sono registrate giovedì 21 agosto, ma è stato il nubifragio della notte tra sabato 23 e domenica 24 a infliggere il colpo più duro. Interi ettari di coltivazioni sono stati spazzati via in pochi minuti: ortaggi appena trapiantati, piantine giovani e raccolti già maturi sono stati distrutti, con perdite economiche che, per alcune aziende, si aggirano intorno ai 600 mila euro.

In via Variano, le aziende agricole Manfroni e Pesaresi – come raccontato dai media riminesi – hanno visto vanificati mesi di lavoro. Gli ortaggi a foglia larga coltivati su undici ettari e quattordici ettari di terreno rispettivamente, tra insalata, cicoria, finocchio e sedano, sono stati completamente compromessi. Le piantine più giovani non hanno resistito né alla grandine né al vento, costringendo i titolari a sospendere parte delle attività e a lasciare a casa molti dei dipendenti.

Le aziende, attraverso Coldiretti, hanno già formalizzato le segnalazioni dei danni subiti. Nonostante gli sforzi per ripiantare nuove coltivazioni, le condizioni del terreno, ancora eccessivamente bagnato, rischiano di compromettere ulteriormente la resa. Le perdite economiche e materiali colpiscono duramente un settore già provato, mettendo in crisi la continuità delle attività e la stabilità del lavoro stagionale.

Anche altre zone di Rimini, come via Longana, hanno subito gravi danni, con raccolti di insalata e fagiolini distrutti. Per molte aziende la ricostruzione sarà lenta: ciò che rimane dei raccolti non è vendibile e non può essere immesso sul mercato, aggravando ulteriormente le perdite. L’evento climatico, definito dagli agricoltori senza precedenti per intensità e rapidità, ha messo in ginocchio l’intero comparto orticolo della zona, costringendo a una difficile conta dei danni e alla pianificazione di nuove semine nelle settimane a venire.