Il 5 gennaio a Rimini, un uomo di 41 anni ha gravemente ferito il viso di un amico con un coccio di bottiglia, probabilmente per una questione legata alla fidanzata della vittima. L’aggressione, che includeva anche calci e pugni, è stata compiuta insieme a un complice sammarinese nato nel 1988. Quest’ultimo, dopo aver partecipato all’aggressione, avrebbe impedito alla ragazza contesa di soccorrere il ferito. Entrambi gli aggressori sono stati arrestati in tempo reale da una volante dell’Ufficio prevenzione generale soccorso pubblico della Questura di Rimini.
Sono stati accusati di aver provocato lesioni permanenti al viso della vittima e di aver causato lesioni gravissime, con il rischio che la vittima morisse a causa del taglio dell’arteria temporale. Dopo l’interrogatorio, in cui hanno ammesso di aver fatto uso di cocaina, il Gip ha convalidato l’arresto ma ha disposto la detenzione cautelare ai domiciliari presso le abitazioni dei rispettivi genitori.
La Procura ha presentato appello contro questa decisione, chiedendo invece la detenzione in carcere. La Procura sostiene che gli indagati non hanno collaborato durante gli interrogatori, arrivando a mentire sulle cause dell’aggressione, e non meritano quindi la detenzione domiciliare. Il sostituto procuratore Ercolani ha incaricato l’anatomo patologo dottor Pierpaolo Balli di accertare la gravità delle lesioni inflitte alla vittima.
leggi anche: