Il Tribunale di Rimini nei giorni scorsi ha disposto la confisca di beni già sequestrati a seguito di indagini svolte dal Nucleo di Polizia Tributaria di Rimini nei confronti di un soggetto pregiudicato, ritenuto pericoloso anche in ragione di una conclamata proclività all’evasione fiscale perpetrata negli anni.
Gli accertamenti delle fiamme gialle hanno riguardato i beni di cui C. S., soggetto condannato per aver commesso un delitto di tentata estorsione, aveva disponibilità in valore sproporzionato rispetto al reddito prodotto e/o all’attività economica svolta, rilevando che lo stesso era, tra l’altro, gestore di un famosissimo bar ubicato in Viale Ceccarini a Riccione.
In sostanza, nel provvedimento di confisca emesso da ultimo dal Tribunale di Rimini, è stato riaffermato il concetto che anche la pericolosità fiscale è sinonimo di pericolosità sociale e che la discrepanza tra reddito e patrimonio non può essere giustificata confessando condotte di evasione fiscale.
Con il provvedimento, il Tribunale di Rimini, Sezione Misure di Prevenzione, ha disposto, la confisca di un appartamento e di un garage ubicati nel centro di Riccione e delle quote di una società che si occupava della gestione del noto locale di intrattenimento di viale Ceccarini, nel centro di Riccione.
Il provvedimento è stato eseguito dai militari del Nucleo pt di Rimini in collaborazione con i colleghi del Gruppo Investigativo Criminalità Organizzata (GICO) del Nucleo pt di Bologna.
I beni saranno gestiti dall’Agenzia Nazionale Dei Beni Confiscati alla Criminalità.
Rimini, 20 gennaio 2016