SONO una signora che vorrebbe parlare di buona sanità, visto che si parla sempre di cose che non vanno. Nei giorni scorsi mi sono recata dal mio medico per un’impegnativa per uan visita ortopedica. Ho telefonato per la prenotazione al cup e l’operatore (gentilissimo) mi ha detto che c’era posto per il giorno dopo alle 9.45 all’ospedale di Rimini. Sono andata e, indovinate un po’, sono entrata esattamente alle 9.45. Il medico e le infermiere sono state di una gentilezza squisita. Ho chiesto se nel mio caso si era liberato un posto e mi hanno risposto di no, ma che avevano snellito le procedure. Parlando poi con altre persone ho saputo che questa non è l’eccezione, ma la regola. Ringraziando il medico e le infermiere che mi hanno accolto, vorrei si sapesse che Rimini e Riccione per alcune patologie sono l’eccellenza. Grazie di cuore.
Donatella Finelli
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Gentile lettrice, noi riminesi siamo degli inguaribili ‘criticoni’, ma sappiamo anche riconoscere quanto di buono viene fatto nella nostra città. L’episodio che racconta lei è straordinario nella sua normalità: in teoria tutte le visite dovrebbero essere tempestive ed eseguite con professionalità e gentilezza. Ma sappiamo benissimo che in Italia non sempre le cose vanno così. Nella nostra Ausl, però, non possiamo lamentarci e non solo perché le liste di attesa sono nei limiti fissati dalla Regione. Anche se ogni tanto ci viene segnalato qualche problema, tanti cittadini scrivono al ‘Carlino’ per ringraziare la professionalità e l’umanità di medici e infermieri. La vera sfida, semmai, sarà quella di riuscire a mantenere questi livelli di cura e di assistenza anche con gli inevitabili tagli a cui sarà sottoposta una sanità ancora molto costosa.
Resto del Carlino