«OGGI e’ il giorno più bello della mia vita perchè ho comprato una pistola clandestina con la quale ti ammazzerò». Parole choc e terribili quelle contenute in una lettera minatoria arrivata in Comune alcuni giorni fa. Destinatario della delle minacce di morte il sindaco Andrea Gnassi. La lettera, scritta con il computer, è stata consegnata agli uomini della Digos della Questura che hanno iniziato ad indagare. Così è stata immediatamente informata della vicenda la Procura di Rimini che ha aperto un fascicolo contro ignoti per minacce.
ADESSO Andrea Gnassi è, come si dice in gergo, attenzionato, ossia è stato posto sotto discreta vigilanza da parte delle forze dell’ordine durante i suoi impegni pubblici e istituzionali. Così è stato deciso dopo un vertice in Prefettura compiuto la vigilia di Natale. Niente scorta, per intenderci, ma più attenzione, con uomini impiegati durante le apparizioni ufficiali del primo cittadino. Nulla, insomma, viene lasciato al caso di fronte alla gravità delle minacce ipotizzate.
TRA gli inquirenti regna però il più assoluto riserbo. Si sa solo che l’anomimo autore della lettera recapitata agli uffici comunali con un timbro di Bologna si è anche dilungato nella descrizione, il che fa pensare a una ‘persona che il sindaco conosce e che conosce le sue mosse’. Ma è soprattutto quel vanto di ‘aver acquistato una pistola clandestina per ammazzare’ Gnassi che preoccupa gli investigatori. Non si sa se sulla lettera siano state rilevate impronte digitali. Si sa solo che questa missiva non è stata scritta a mano, ma è stato utilizzato un pc. La Digos continua senza sosta nelle indagini, scandagliando tutte le piste possibili. Le minacce sono ritenute attendibili.
L’AMMINISTRAZIONE comunale esclude che l’anonimo scrivente possa essere tra i conoscenti del sindaco. Potrebbe essere una persona contraria all’operato della giunta guidata da Gnassi e che periodicamente, seppur con intervalli lunghi, minaccia di morte il sindaco. Infatti già nel 2012 il primo cittadino aveva ricevuto altre lettere dal tenore altrettanto inquietante e minaccioso per la battaglia contro il cemento che la sua amministrazione stava portando avanti.
TRA le ipotesi seguite figura anche quella che l’anonimo mittente possa essere, in realtà, un dipendente pubblico o semplicemente un ex dipendente, qualcuno che non abbia vinto un concorso pubblico o qualche gara di appalto. Insomma, qualcuno che si sarebbe sentito danneggiato e che avrebbe covato un odio profondo verso il sindaco. Gnassi non sarebbe l’unico sindaco della provincia ad essere stato minacciato di morte, e altri gli amministratori sarebbero stati colpiti da lettere anonime simili negli ultimi tempi.
Resto del Carlino