Rimini. I numerosi interrogativi dell’omicidio di Pierina Paganelli

Il misterioso omicidio di Pierina Paganelli è diventato un enigma che tiene impegnati gli investigatori della squadra mobile di Rimini dal 4 ottobre scorso. La guida delle indagini, affidata al vice questore aggiunto Dario Virgili e coordinata dal pm Daniele Paci, si concentra su una serie di interrogativi intricati e complessi.

Al centro dell’attenzione ci sono quattro persone: Manuela Bianchi, nuora e vicina di casa della vittima, che ha scoperto il corpo; suo fratello Loris, che si trovava nella zona la sera del delitto; Valeria Bartolucci e suo marito Louis Dassilva, un senegalese di 33 anni con una relazione segreta con la Bianchi. Diverse perquisizioni, sequestri e interrogatori sono stati effettuati, ma nessuno è stato ancora indagato.

L’aspetto più sconcertante del caso è la brutalità dell’aggressione, con la vittima che ha subito ventinove coltellate. Le indagini suggeriscono che l’assassino sia una persona di statura alta, probabilmente armata di un coltello da cucina con una lama di circa quindici centimetri, che però rimane introvabile.

Un altro elemento chiave nella risoluzione del caso sono due filmati di videosorveglianza, che mostrano l’auto di Pierina che rientra nel garage e una figura maschile con un oggetto in mano, forse un sacchetto, che si allontana dal condominio. Quest’ultimo dettaglio solleva il dubbio su chi possa essere la persona misteriosa e cosa stesse facendo quella sera.

In parallelo, vi è il misterioso incidente del figlio di Pierina, Giuliano Saponi. Trovato in fin di vita vicino a casa, inizialmente si è sospettato un’aggressione, ma le indagini pendono verso un incidente stradale. Questo episodio aggiunge ulteriore mistero: è in qualche modo collegato all’omicidio della madre o è solo una tragica coincidenza?

Gli investigatori continuano a lavorare senza sosta, cercando di risolvere i numerosi interrogativi che avvolgono questo caso.