PER fortuna il concerto in Via Tempio Malatestiano angolo Via Mentana, la sera del 27 dicembre, alla fine non c’è stato. Ma il 9 ottobre sì. E il 26 agosto c’era stato anche di peggio. Ciascuna di queste date corrisponde ad una stazione della via crucis per quegli ultimi mohicani di residenti che si ostinano ad abitare nel centro storico. Il quale dovrà essere rivitalizzato e riportato a nuova vita, ma non si capisce perché questa nuova vita debba comportare per chi già ci vive l’impossibilità di continuare a viverci (vedi vecchia pescheria). Quando voi scrivete che «non mancheranno i d.j. che con le loro consolle faranno scatenare gli ospiti dentro e fuori i negozi», pensate per un attimo che durante questi eventi si producono volumi di suono in grado di trapassare gli infissi antirumore come fossero carta velina, e di impedire qualsiasi forma di conversazione dentro casa. Per chi ha genitori anziani e ammalati è una sofferenza doppia, che si protrae (9 ottobre) addirittura fino a mezzanotte. A subire un trattamento del genere una volta all’anno, ci sto. Ma di più no, grazie. Facciamole le feste, non hanno mai fatto male a nessuno. Basterebbe il buon senso di definire un limite di rumore a norma di legge, non oltrepassabile, e farlo rispettare.
A.R.
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Gentile lettore, tutti d’accordo sul buon senso: non si possono ‘sparare’ gli amplificatori sotto le finestre delle case. E per evitare l’inquinamento acustico ci sono norme ben precise da rispettare. Ma se il centro storico si anima, diventa inevitabilmente anche più chiassoso e trafficato. Qualche disagio bisogna metterlo in conto, senza arrivare agli eccessi della vecchia pescheria dove per il troppo rumore è diventato impossibile vivere e gli appartamenti si sono svalutati. Consideri, però, anche un altro aspetto: a Borgo Marina preferirebbero qualche concerto in più e qualche spacciatore in meno.
Resto del Carlino