«VOGLIO la televisione in cella». Da tre giorni Dritan Demiraj, il pasticciere albanese che ha ucciso senza pietà Silvio Mannina e l’ex compagna Lidia Nusdorfi, ha iniziato lo sciopero della fame per protesta. Nella cella del carcere di Rimini dove è rinchiuso non ha la tv e questa mancanza non è gradita al killer. E’ nei diritti dei carcerati avere l’apparecchio tv. Da qui la decisione di protestare iniziando lo sciopero della fame.
Ai «Casetti» Dritan ha trovato come compagno di stanza Paulin Nikaj, il suo connazionale reo confesso dell’omicidio di Misano dove venne ucciso il 23enne Nimet Zyberi. Ma a Rimini Demiraj dovrebbe fermarsi poco: la direzione del carcere riminese ha già chiesto il nulla osta per il suo trasferimento o a Bologna o a Ferrara.
Anche dietro le sbarre Dritan (assistito dall’avvocato Massimiliano Orrù) mantiene la sua serenità, nonostante il duplice, feroce omicidio di cui si sono macchiate le sue mani: legge qualche giornale, fa ginnastica. La sua ossessione restano i figli.
Chiede solo ed esclsivamente di loro ed ha il terrore di non rivederli mai più.
La sua fidanzata, Monica Sanchi (difesa dall’avvocato Nicola De Curtis), invece, non dorme più: «Non riesco a togliermi quella scena dagli occhi», ha dichiarato riferendosi alla morte di Silvio Mannina. Ma la posizione processuale della donna potrebbe ulteriormente aggravarsi.
La sua fidanzata, Monica Sanchi (difesa dall’avvocato Nicola De Curtis), invece, non dorme più: «Non riesco a togliermi quella scena dagli occhi», ha dichiarato riferendosi alla morte di Silvio Mannina. Ma la posizione processuale della donna potrebbe ulteriormente aggravarsi.
I primi rilievi tecnici compiuti dagli inquirenti di Como in casa dell’albanese avrebbero ristretto la presenza a tre persone nella stanza dove sono state compiute le torture e l’assassino di Mannina: la vittima, Dritan e la stessa Monica Sanchi.
A questo punto sorgono altri interrogativi circa al ruolo effettivo che ha ricoperto la 35enne riccionese nei due omicidi, tenendo conto che, sempre i rilievi compiuti sul corpo di Mannina, avrebbero stabilito che, per le modalità messe in atto, ad ucciderlo sarebbero state più di una persona.
Il silenzio scelto da Dritan venerdì davanti al pm potrebbe nascondere altre verità.Il Resto del Carlino
A questo punto sorgono altri interrogativi circa al ruolo effettivo che ha ricoperto la 35enne riccionese nei due omicidi, tenendo conto che, sempre i rilievi compiuti sul corpo di Mannina, avrebbero stabilito che, per le modalità messe in atto, ad ucciderlo sarebbero state più di una persona.
Il silenzio scelto da Dritan venerdì davanti al pm potrebbe nascondere altre verità.Il Resto del Carlino