Un sabato pomeriggio caratterizzato dalla presenza del leader della Lega Nord Matteo Salvini che ha partecipato nella sala di quartiere del Villaggio Primo Maggio a Rimini all’assemblea pubblica sulla questione delle cosiddette microaree dei nomadi. Un argomento che da mesi domina la scena politica del capoluogo rivierasco.
“Sicurezza, prima gli italiani, parità di diritti e di doveri. Non esistono mega campi rom o micro campi rom, esistono cittadini che hanno gli stessi diritti e doveri di tutti gli altri. Se uno i soldi li ha, come questa gente li ha, la casa la compra, l’affitta, fa il mutuo. Non possono avere regali sulla pelle di altri”. Questi sono i principi non negoziabili enunciati da Salvini.
“Dove governano i sindaci della Lega i campi sono stati progressivamente chiusi con le buone maniere. La gente che voleva integrarsi si è integrata, la casa l’ha comprata, manda i figli a scuola e lavora regolarmente. Gli altri sono spariti”. Salvini ribadisce la linea dura nei confronti degli stranieri. Loreno Marchei portavoce del Comitato ProRimini non esclude una raccolta firme per indire un referendum qualora l’amministrazione comunale prosegua sulla strada stracciata.
Salvatore Occhiuto