«Mio figlio si è salvato dopo che ho pregato il don…». Gli amici e i collaboratori di don Oreste Benzi non ne parlano volentieri, perché il processo di beatificazione è tuttora in corso (e sarà lungo), e allora è bene mantenere lo stretto riserbo. Ma le testimonianze che continuano ad arrivare sono piene di episodi simili. Di persone che raccontano di aver superato malattie e momenti molti difficili dopo aver intensamente pregato don Oreste.
Anche se alcuni episodi non saranno sottoposti al vaglio del Vaticano perché vengano riconosciuti come miracoli, una cosa è certa: a nove anni dalla morte del fondatore della Papa Giovanni XXIII, scomparso il 2 novembre 2007, in tanti stanno raccontando di aver ricevuto la ‘grazia’ da don Oreste. Alcuni casi sono stati segnalati anche negli ultimi mesi. Uno risale all’anno scorso, e riguarda una donna che è rimasta incinta in età piuttosto matura. Una sera, ha raccontato lei, si è sentita molto male, e ha capito che si trattava di una minaccia di aborto. Ma la donna non aveva la possibilità di recarsi da sola in ospedale e non aveva nessuno che la potesse accompagnare. Non potendo così fare altro che attendere il mattino seguente per raggiungere l’ospedale, ha cominciato a pregare don Oreste chiedendogli di aiutarla. Il giorno dopo la donna finalmente è riuscita ad andare in ospedale, e ha salvato il bambino, che nel frattempo è nato e sta crescendo in perfetta salute.
Altri due sono stati segnalati da due persone, una donna e un ragazzo molto giovane, entrambi malati gravemente di cancro. Il primo è del 2015 la donna, che si stava sottoponendo a tutte le cure, avendo con sé un crocifisso appartenuto a don Oreste si è rivolta a lui in preghiera costantemente, e nel giro di poco tempo ha sconfitto il tumore. Il caso del giovane invece è accaduto quest’anno. Anche lui affetto da un tumore in fase avanzata, ha pregato don Oreste e alla fine è guarito. Questi episodi non possono essere valutati come miracoli, ma rientrano nelle tante segnalazioni che accompagnato il processo di beatificazione del sacerdote, iniziato nel settembre 2014. Da allora don Giuseppe Tognacci, giudice scelto per il procedimento, e padre Victorino Casa Llana (l’avvocato del diavolo) hanno sentito oltre la metà degli oltre 100 testimoni chiamati a raccolta. La fase diocesana del processo di beatificazione andrà avanti ancora per un paio di anni.
