CAPITA di prendere un bus a Rimini e ritrovarsi in una situazione assurda, al limite dell’incredibile. C’è stato un attimo che ho pensato di essere su scherzi a parte. Vi voglio raccontare la mia disavventura da passeggera distratta, quando martedì scorso ho preso un autobus per andare in stazione. Avendolo preso al volo, appena sono salita ho chiesto al conducente un biglietto con la soprattassa. L’autista me lo ha venduto e sotto i suoi occhi l’ho convalidato, sedendomi subito dietro. Alla fermata successiva è salita a bordo un controllore donna che mi ha immediatamente chiesto il biglietto, e io avendolo ancora in mano, gliel’ho esibito seduta stante. In una frazione di secondo, l’agente ha estratto il blocco dei verbali e mi ha chiesto un documento. Basita ho chiesto cosa stesse succedendo: «Non si legge la convalida», ha risposto. «Probabilmente l’ho inserito al contrario – ho detto io – ma mi ha visto l’autista e anche le due persone vicine a me. Il biglietto l’ho introdotto nella timbratrice subito dopo averlo acquistato dal conducente, non sono abituata a prendere il bus, non è stato un frutto di furbizia, considerando che l’ho anche pagato di più».
Ora non voglio tediarvi con le ulteriori proteste mie e degli abitanti di quel microcosmo viaggiante hanno fatto riguardo l’accaduto, ma la sanzionatrice solerte che (a suo parere) mi aveva colto nell’atto di infrangere la legge, non ha voluto sentire ragioni né ha mostrato del buon senso indicandomi il giusto lato dell’obliterazione, e intimandomi di «stare zitta» mi ha consegnato il verbale in mano dicendomi che se pagavo subito erano 66.30€, 65 più il prezzo del biglietto (che io avevo in mano). Io ero per l’agente una criminale da punire immediatamente. Tra l’indignazione generale, anche l’autista contestava assieme a me, insistendo nel far presente alla donna controllore, che non era certo né un mancanza di possesso del biglietto né una mancata obliterazione dello stesso, e che trovava il tutto assurdo e quindi non sanzionabile. L’unico biglietto che l’agente ha controllato è stato il mio e poi è scesa alla fermata successiva alludendo pure al fatto che io una multa, me la potevo anche permettere. Non voglio pensare che si facciano multe solo agli italiani in quanto identificabili e paganti, ma vi assicuro che mi sono sentita io la discriminata e ho pensato che si conti anche su queste sanzioni incredibili per far cassa.
Resto del Carlino