STAVOLTA ce l’hanno fatta, a occupare palazzo Garampi. Stesso copione, finale diverso. Dopo ore e ore, il blitz degli attivisti di Casa Madiba si è conclusa senza scontri fisici, ma con una serrata trattativa al termine della quale il Comune si è impegnato a trovare un tetto (temporaneamente) per alcune delle persone che fino a ieri erano nel villino Ricci, sgomberato all’alba dalle forze di polizia. Prima e durante l’incontro, sono volate parole forti tra Andrea Gnassi e Manila Ricci e gli altri attivisti (molti fanno parte del gruppo del Paz) che hanno assediato il palazzo comunale per protesta, portandosi dietro alcune delle persone che erano ospiti nella casa abbandonata di via Ceccarelli, occupata dal maggio scorso.
SEMBRA il film già visto a maggio, nel giorno in cui vigili, polizia e carabinieri sgomberarono i due spazi occupati abusivamente dagli attivisti: la casa nell’ex caserma dei vigili del fuoco e l’edificio ex Enel di fronte. Quel giorno, dopo gli sgomberi, i ragazzi di Casa Madiba tentarono l’assalto al Comune e furono caricati dalla polizia dopo il lancio di alcuni oggetti, che ferirono un paio di agenti. Ieri il blitz a palazzo Garampi invece è riuscito perfettamente. Sì perché dopo aver manifestato davanti alla Questura con striscioni e megafono, il gruppetto di attivisti e gli ‘sfrattati’ del villino Ricci si sono allontanati, per poi tornare poco dopo (intorno alle 13,30) verso piazza Cavour da via Gambalunga. Erano seguiti dalla polizia e dalla Digos, ma arrivati quasi in piazza alcuni di loro si sono messi a correre e hanno infilato le scale di palazzo Garampi, inseguiti dagli agenti. Il vigile nella guardiola al piano terra non è riuscito a fermarli, gli attivisti sono saliti al primo piano facendo irruzione nella sala giunta dove Gnassi era riunito con i rappresentanti delle associazioni di categoria per parlare del Capodanno. E proprio mentre si discuteva degli ultimi dettagli e del concerto ecco gli attivisti di Casa Madiba entrare in sala al grido: «Vergogna». E ancora «Dove vanno a dormire ora 14 persone? Il Capodanno più lungo del mondo ora lo facciamo noi», hanno urlato gli attivisti al sindaco, armati di megafono.
GNASSI si è fermato a discutere per alcuni minuti con loro, tenuti a bada da Digos e carabinieri in tenuta anti-sommossa. Poi ha concluso in fretta e furia la riunione sul Capodanno e ha ricevuti gli attivisti. Una trattativa fiume andata avanti quasi due ore, dopodiché il sindaco si è chiuso in ufficio mentre gli attivisti e gli sfrattati (in tutto una trentina) sono rimasti ad attendere una risposta. Il Comune si è attivato per dare ospitalità temporanemente ai senzatetto sgomberati da villa Ricci, nelle strutture di Caritas e Papa Giovanni. «Ma l’emergenza resta – attaccano i protagonisti del blitz di ieri – La risposta non può arrivare soltanto da queste strutture. Avevamo chiesto al vice sindaco Gloria Lisi di riattivare il tavolo sull’emergenza abitativa e sugli sfratti, ma nulla. Invece adesso ci ritroviamo 14 persone in più sulla strada».
Resto del Carlino