NON SONO molti 3mila euro per l’asportazione delle opere di Cattelan messe inizio stagione a Rimini, cifra che s’intasca questo ingegnere «esperto nella asportazione delle opere di Cattelan». Mi pare siano otto: circa 400 euro ad asportazione. Ci vorrà una mezza giornata, a 100 euro all’ora, i conti tornano. Un ingengere è un ingegnere, uno che si è fatto la gobba sui testi di analisi II. Più che altro non si capisce come non vi fosse nella compagine comunale un supervisore più economico, a costo zero, che lo facesse in orario di lavoro. Sarei capace anch’io, mi danno un megafono: «più a sinistra, alza un po’, sì cooosì…». Glielo facevo anche gratuitamente. Più che altro sfugge che tipologia d’ingegnere occorra per asportare un cartellone pubblicitario: civile-edile, meccanico, gestionale, chissà, bisognerà che lo comunichi il comune questo signore che indirizzo di studi egli ha fatto; ma soprattutto dove si è specializzato a rimuovere cartelloni pubblicitari di Cattelan. E quei fantocci che Cattelan impiccò a Milano: anche lì c’è voluta la competenza di un ingegnere per tirarli giù, si può domandare a Pisapia cos’hanno speso?
S.A.
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Ignoro quali siano i particolari requisiti richiesti per la rimozione dei pannelli del maestro Cattelan. Serve probabilmente una certa sensibilità artistica per non sbattacchiare gli attributi appesi allo scheletro del teatro Galli. Facile ironia, dirà qualcuno. Ma ci piace vincere facile quando ci sono di mezzo i quattrini dei contribuenti. Nessuno mette in dubbio la delicatezza dell’operazione di asportazione, verrebbe da dire chirurgica, vista la parcella. Né intendiamo contestare il valore della prestazione professionale. Eppure una domanda batte e ribatte nelle nostre testoline e di qualche parsimonioso lettore: ma non c’era in tutto il municipio di Rimini uno straccio di «esperto in rimozioni» capace di staccare le opere di Cattelan? E non mi si dica che per farlo serve la specializzazione in cartellonistica applicata.
Resto del Carlino