Rimini. Il sindaco pronto a sfidare i Pm. “Finalmente dopo due anni faremo valere le nostre ragioni”.

gnassiGLI INDAGATI ‘eccellenti’ finiti nell’inchiesta di Aeradria sapevano che questo momento sarebbe arrivato. Il primo ad alzare la voce è così Andrea Gnassi. «Sono stato avvisato dalla stampa della richiesta di rinvio a giudizio, né io né i miei legali abbiamo ricevuto alcuna comunicazione: un metodo che non mi sorprende più». Il sindaco di Rimini, uno dei nove che devono rispondere del reato di associazione a delinquere, continua a ritenere «le accuse prive di qualunque elemento a sostegno». La buona notizia, per Gnassi, è che «finalmente, dopo due anni e mezzo, si entra nella fase di un confronto equilibrato davanti a un giudice terzo. Avremo dunque l’occasione, come è stato nei mesi scorsi con lo stop alla richiesta di sequestro da parte della Cassazione, di far valere le nostre ragioni». Non si mostra preoccupato neanche l’ex sindaco di Riccione Massimo Pironi, per il quale la Procura ha confermato l’accusa di abuso d’ufficio e falso in bilancio (a differenza di altri amministratori, ‘graziati’ dai pm). «La richiesta di rinvio a giudizio era nelle cose. Nonostante io sia stato sentito dai pm solo una volta speravo di aver chiarito la mia posizione. Non è così, purtroppo: sono gli inconvenienti del mestiere».
AMARO, amarissimo lo sfogo di Manlio Maggioli, ex presidente della Camera di commercio «La richiesta di rinvio a giudizio per associazione a delinquere? Verrebbe da piangere, ma anche da riderci sopra…». E se pure Alberto Ravaioli non si dice preoccupato, restano in silenzio gli ex presidenti della Provincia Nando Fabbri e Stefano Vitali. Da Lorenzo Cagnoni, presidente di Rimini Fiera, arriva una stilettata alla Procura. «E’ carino che i diretti interessati vengano a sapere sempre le cose dalla stampa. Ma questa vicenda non mi distrae dal lavoro, anzi: il mio impegno sarà sempre maggiore». Non usa mezze parole Sandro Giorgetti, presidente regionale di Federalberghi. «Questo è un terremoto. E pensare che proprio ieri era andato dall’avvocato a chiedere aggiornamenti sulla vicenda: non sapeva nulla».

Resto del Carlino