Rimini, il sindaco Sadegholvaad lancia l’allarme: “Dazi USA, una minaccia concreta per il nostro agroalimentare”

Il nuovo accordo commerciale tra Stati Uniti e Unione Europea, annunciato ieri dopo l’intesa tra Donald Trump e Ursula von der Leyen, scuote anche il tessuto economico della provincia di Rimini. In particolare, a sollevare forti preoccupazioni è l’impatto che l’aumento dei dazi potrebbe avere sul comparto agroalimentare locale, un settore che da solo rappresenta 95 milioni di euro di esportazioni annue verso il mercato americano.

Jamil Sadegholvaad, sindaco di Rimini
©Riccardo Gallini /GRPhoto

A denunciare i rischi è il sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad, che invita a non cedere al catastrofismo, ma al tempo stesso non nasconde l’urgenza di affrontare la questione con misure straordinarie. Pur confidando nella forza e nella qualità di prodotti come vino, olio, formaggi e nel settore tessile – realtà trainanti del Made in Italy riminese – il primo cittadino rileva come l’incertezza sulle nuove tariffe stia già generando apprensione tra cantine, frantoi e imprese locali.

La cifra che preoccupa maggiormente è quel “15 per cento” indicato come nuovo balzello doganale previsto dall’accordo USA-UE. Per il vino e i liquori, secondo Sadegholvaad, i dettagli delle tariffe restano vaghi e, per il tessile, il rischio è che l’aggravio si aggiunga alle attuali imposte che già oscillano tra il 4 e il 26 per cento a seconda delle categorie merceologiche.

Il sindaco riminese richiama così istituzioni nazionali ed europee a un’azione immediata e concreta. Serve, a suo giudizio, un piano straordinario di supporto per tutelare le imprese italiane penalizzate da questa stretta commerciale, soprattutto in un momento in cui l’economia interna è ancora provata da crisi e stagnazione dei consumi.

Un appello accorato, quello di Sadegholvaad, che punta a difendere un’economia territoriale fondata sulla qualità e sulla vocazione all’export, e che ora rischia di essere gravemente compromessa da uno scenario internazionale sempre più instabile.