Rimini. Il trasloco del mercato «fila dritto» Sabato la prova del nove

mercato-ambulante-rimini-big-beta-3-2BUONA la prima. Promosso, con qualche riserva, il nuovo mercato ambulante, trasferito dopo quasi settant’anni dagli ormai angusti spazi di piazza Malatesta e piazza Cavour al ‘quadrante sud’ del centro. E’ stato un vero e proprio assalto alla diligenza, con migliaia di cittadini, riminesi e non, che hanno invaso la nuova area. Nonostante le previsioni di pioggia (con le prime gocce dopo le 10 e lo scroscio intorno all’una) è stato un continuo viavai di folla allegra e festante in piazza Gramsci e Santa Rita, via Castelfidardo, l’area ex Padane, le vie Dante e IV Novembre, così come piazza Tre Martiri e la parte sud di Corso d’Augusto. Gli spazi più grandi tra le bancarelle ora spalmate su un’area di ben 30mila metri quadrati, contro i 22mila precedenti, hanno invogliato la clientela a curiosare e rovistare a piene mani tra ceste e scaffali all’aria aperta.
«SEMBRA di vedere un’altra Rimini», sorride una ragazza. E’ la forza di traino del mercato ambulante, capace di spostare folle oceaniche da una parte all’altra della città. Non per caso esercenti e commercianti stanziali sorridevano a 32 denti: «Il mercato porta movimento, è il benvenuto». «Complessivamente il bilancio è positivo – dice Pier Paolo Mazzotti del comitato autonomo Comar – ma ci sono criticità che vanno risolte: la vera prova del nove sarà sabato, oggi è una giornata di festa, quella del patrono della città, con scuole e uffici chiusi, traffico inferiore alla media, che fa testo fino a un certo punto». Gli operatori segnalano affari a macchia di leopardo. In via Castelfidardo, che dal mercato coperto porta in via IV Novembre, e anche davanti all’arco d’Augusto è stato un vero e proprio assalto. Negli stalli scelti per primi gli affari sono andati a gonfie vele per il primio giorno: folla ferragostana a contendersi la merce in vendita, abbigliamento, calzature, oggettistica, utensili e così via. Il meno soddisfatto, almeno nella giornata inaugurale, è un ambulante cinese che comprando anni fa la licenza più vecchia di Rimini (degli anni Trenta) è finito in testa alla graduatoria, scegliendo per primo il suo stallo. Deserto o quasi, almeno a metà mattinata. Stessa sorte per qualche commerciante che da piazza Cavour è stato trasferito davanti al cinema Settebello.
SITUAZIONE completamente opposta sul sagrato della chiesa di Santa Rita, che nessuno voleva, e che trabocca invece di clienti. «Ho scelto alla fine – dice Luca Adamo – sembravano i posti più brutti, invece va bene». Clienti a iosa anche in via IV Novembre, non a caso tra le più ambite dagli ambulanti nella fase di scelta delle nuove collocazioni. E nei primi banchi davanti all’arco d’Augusto, i commercianti non hanno nemmeno tempo per fermarsi a parlare: «Siamo in un punto di transito e passa un bel po’ di gente».
Dopo la partenza diesel alle prime ore del mattino, intorno alle dieci la strada ha cominciato ad esondare e i registratori di cassa a battere scontrini a raffica. «Stiamo andando alla grande, altro che lamentarci», riesce a malapena a dire Matteo Cavalli, la cui storica bancarella di abbigliamento, ora a due passi dal Duomo, è letteralmente circondata da clienti di ogni età. «Fanno 150 euro, se gli abiti non vanno bene me li riporti che glieli cambio», sorride il commerciante a una cliente abituale. Più tranquilla la situazione nell’ultimo tratto di strada, prima di piazza Tre Martiri, e sul corso d’Augusto. Ci sono grandi bancarelle, intorno parecchi curiosi: è un passaggio obbligato. Flusso solo leggermente minore in via Dante, il tratto verso la stazione. «Un buon inizio – sorride un operatore – e poi trovandoci vicini a stazioni di treni e autobus, contiamo molto sull’estate». Più tranquilla piazza Gramsci, specie nella parte centrale, dove agenti in borghese della municipale stoppano ciclisti in fuga tra le bancarelle, appiedandoli. Pienone anche alle ex Padane, ma qualche fruttivendolo qui evoca scenari da day after.

Resto del Carlino