Stava andando a buttare la spazzatura, quando ha sentito dei guaiti strazianti che provenivano da una cassetta della frutta. Incredulo, il riminese si è subito fermato a controllare, facendo una scoperta agghiacciante. Qualcuno aveva rinchiuso tre cuccioli di meticcio dentro quella minuscola cassa, sigillandola poi con delle assi di legno inchiodate. Compressi com’erano, i cagnolini non potevano muoversi di un millimetro. Il ritrovamento è stato fatto sabato scorso, poco prima delle 21, nella zona del centro studi di Rimini. La cassetta della frutta, trasformatasi in una prigione per i piccoli quattro zampe, era stata abbandonata accanto a un bidone dell’immondizia. Il riminese autore della scoperta non ci ha pensato due volte: ha preso la cassa e se l’è portata a casa, allertando nel frattempo le Guardie Ecozoofile di Fare Ambiente Rimini. Una volta rimosse le assi di legno, le bestiole – stanche, impaurite, piene di zecche e pulci, ma apparentemente non in pericolo di vita – sono state finalmente liberate. I volontari hanno quindi contattato il pubblico ministero, che ha disposto il sequestro dei cuccioli. Questi, intanto, sono stati temporaneamente affidati al canile ‘Stefano Cerni’ di Rimini.
«I reati che abbiamo ipotizzato – spiega il vice responsabile provinciale delle Guardie Ecozoofile Edoardo Morri – sono quelli di maltrattamento di animali, per il quale si rischia la reclusione da tre mesi ad un anno o la multa da 3mila a 15mila euro, e di abbandono di animali, punito con l’ arresto fino ad un anno o con la multa da mille a 10mila euro. Al momento le indagini sono svolte contro ignoti in quanto non è stato possibile al momento identificare il colpevole». «Non ci sono parole per esprimere la disumanità di un tale gesto – prosegue Morri –. Per questo motivo si invita chiunque abbia delle notizie in merito all’accaduto a contattare le forze dell’ordine. In genere gli abbandoni di animali tendono ad aumentare durante il periodo estivo. Fatti come questo, tuttavia, confermano che il fenomeno è diffuso anche negli altri periodi dell’anno». Le Guardie Ecozoofile stanno anche valutando la possibilità di «chiedere un riconoscimento per il riminese che ha scoperto i cuccioli: al suo posto, altre persone forse si sarebbe voltate dall’altra parte». Nel frattempo tanti riminesi, colpiti dalla vicenda, hanno già contattato il canile ‘Cerni’, chiedendo di poter adottare i meticci. «Ricordiamo che al momento sono ancora in corso delle indagini – spiega la responsabile Michela Ronci – pertanto non ci sarà possibile procedere con il loro affidamento fino a quando non avremo ricevuto il nulla osta dalla Procura». Il Resto del Carlino
