Domani, giovedì 9 gennaio, il tribunale di Rimini darà il via a un processo che vede coinvolti una donna di 76 anni, residente a Riccione, e un uomo di 59, di Montefiore Conca. I due sono accusati di diffamazione aggravata nei confronti di Marco Tonti, presidente dell’associazione Alan Turing Arcigay Rimini e organizzatore del Rimini Summer Pride, che si è costituito parte civile con l’assistenza dell’avvocato Christian Guidi.
Le accuse muovono da commenti offensivi pubblicati su Facebook relativi alla manifestazione riminese dedicata alla comunità LGBTQ+. In particolare, il 22 luglio 2017, la donna ha inviato un messaggio vocale attraverso Messenger, contenente insulti omofobi e commenti denigratori sul Comune di Riccione. Il 59enne, dieci giorni dopo, ha pubblicato un post in cui minacciava Tonti e lo insultava, usando termini offensivi legati al suo orientamento sessuale, prima di bloccare il suo profilo, impedendogli di leggere ulteriori commenti.
Inizialmente, la Procura di Rimini aveva richiesto l’archiviazione del caso, ma l’avvocato Guidi ha presentato opposizione, portando il giudice a disporre l’imputazione coatta. Dopo sei anni dall’accaduto, il dibattimento si avvia a prendere forma in aula. Marco Tonti ha dichiarato in precedenza che le minacce ricevute hanno generato in lui un forte stato di ansia e preoccupazione, non solo per la sua sicurezza personale, ma anche riguardo le possibili ripercussioni sulla manifestazione.