«Ci hanno prima derubato, poi in sette ci hanno accerchiato e massacrato di botte». Sono passate le cinque di mattina, quando alla centrale della Questura di Rimini arriva la richiesta di aiuto. A farla sono due turisti tedeschi sulla trentina. Una Volante viene immediatamente inviata a Marina centro. In una strada laterale di viale Vespucci gli agenti trovano due uomini: uno ha il volto segnato, l’altro dice di avere forti dolori al braccio. E raccontano la loro versione dei fatti. Una versione però che è sotto la luce d’ingrandimento degli investigatori che vogliono fare chiarezza sull’accaduto. «Stavamo tornando verso il nostro hotel dopo aver trascorso una serata in giro per i locali riminesi, quando siamo stati avvicinati ad un trans – raccontano i due turisti –. Abbiamo fatto capire che volevamo solo far rientro in albergo, ma il viado è diventato sempre più insistente. All’improvviso è riuscito ad afferrare uno dei nostri smartphone ed è subito fuggito».
I due tedeschi, sempre stando al racconto, non si danno per vinti e si gettano all’inseguimento. Arrivano in una strada laterale di viale Vespucci, ma improvvisamente si trovano di fronte il transessuale, ma anche altri sei uomini, tra magrebini e un cittadino probabilmente cinese.
«Siamo stati accerchiati dalla banda che ha iniziato a colpirci con calci e pugni. Abbiamo tentato una reazione, ma ci hanno sopraffatto». Questo il racconto fatto agli agenti. Un racconto che i poliziotti stanno analizzando con molta attenzione perchè presenterebbe aspetti oscuri.
Prima di tutto la mancanza di testimoni oculari. Di certo si sa che i due turisti sono arrivati in ospedale per farsi medicare. Da quanto si è potuto apprendere uno avrebbe riportato la frattura del setto nasale, l’altro quella di un braccio. La caccia agli aggressori però continua. Il Resto del Carlino
