Rimini. Iper Le Befane, condannato il Direttore Didier Pacqueau

le befaneL’EX DIRETTORE del supermercato delle Befane, Didier Pacqueau, condanno a un anno (pena sospesa) per il reato di violenza privata e a una provvisionate di 10mila euro da pagare subito a favore di una delle sindacaliste del centro commerciale. La vicenda ha origine nel 2008 ed ha per oggetto due giornate di sciopero, il 25 aprile e il 2 giugno che, secondo quanto aveva raccontato la rappresentante sindacale, il dirigente avrebbe voluto sventare, usando un fantomatico fascicolo contro’ di lei.

L’INDAGINE della Procura era partita dopo la denuncia della sindacalista, difesa dall’avvocato Maurizio Ghinelli del foro di Rimini. Una denuncia dettagliata che cominciava dall’appuntamento che il direttore del Leclerc le aveva fissato proprio a ridosso dello sciopero del 25 aprile. Secondo il suo racconto, una volta nell’ufficio di Pacqueau, questo l’aveva dapprima presa alla larga, per poi arrivare a mostrarle un fascicolo dentro il quale, a suo dire, un investigatore privato aveva messo insieme le prove di una presunta infedeltà.

SI ERA dichiarato disposto a non fare trapelare nulla in cambio di una sua resa’ sulle giornate di sciopero: facendole quindi capire che era decisamente meglio non farlo. La donna era rimasta senza parole, ma dopo avere raccontato tutto al marito e allo stesso sindacato (in una lettera), aveva deciso di presentarsi ugualmente al lavoro il 25 aprile, magari aspettando la prossima mossa’.

CHE, sempre secondo il suo racconto, era arrivata alla vigilia del 2 giugno, quando era giunta la seconda convocazione da parte del direttore. Ma lei era già pronta, e questa volta, all’incontro c’era andata dotata di un registratore. La conversazione era caduta naturalmente sullo sciopero, ma questa volta da Pacqueau non erano arrivate minacce neppure velate: il direttore si era limitato a suggerirle di aderire allo sciopero ma di sminuirne le motivazioni con gli altri dipendenti. Il passo successivo della donna, era stato quello di andarlo a denunciare.

NEI GIORNI seguenti, i carabinieri, su disposizione del magistrato, erano andati a perquisire l’ufficio di Pacqueau, non trovando però alcuna traccia di quel famoso dossier con cui aveva intimidito la dipendente. Altra perquisizione è stata fatta anche in casa sua, dove i militari hanno sequestrato invece la sua agenda personale, dove sarebbero solo riportati i due appuntamenti con la sindacalista. Il direttore era apparso molto tranquillo circa la sua posizione, certo come aveva avuto modo di dire «che la giustizia avrebbe fatto il suo corso». Il Resto del Carlino