Rimini. Kevin operato nuovamente alla gola dopo il pestaggio all’aeroporto Fellini

nuovo-pronto-soccorso-ospedale-infermi-rimini-e1304412987711«DI NUOVO al Pronto soccorso… Kevin non respira… Da impazzire». Questo il drammatico ‘post’ pubblicato ieri mattina su Facebook da Giovanni Fiore, padre di Kevin, il 22enne finito in coma dopo un pestaggio, lo scorso 5 agosto, subìto ad opera di due persone nel parcheggio dell’aeroporto ‘Fellini’. Il padre è comprensibilmente sconvolto: suo figlio di nuovo sotto i ferri per oltre 5 ore. Gli hanno asportato tre centimetri di trachea, da alcuni giorni aveva difficltà a respirare.
IL GIOVANE fu aggredito da Omar Protti, riminese 39enne impiegato ed ex body guard, e dal pesarese 45enne Gianluca Oliva, commerciante di automobili. I due furono arrestati subito dopo il pestaggio dalla Polaria, la polizia aeroportuale. E indagati con l’accusa di lesioni aggravate. «Kevin è stato operato d’urgenza all’ospedale di Riccione perché respirava a stento – dice Giovanni Fiore al telefono nel pomeriggio –. Stava molto male da alcuni giorni, ma aveva problemi respiratori da un paio di settimane. Era stato intubato da subito, quand’era in coma. Nei giorni scorsi gli abbiamo fatto fare diversi esami. Non stava bene, oltre a continuare a non vederci, fin dall’inizio, dall’aggressione, dal risveglio dal coma». «Alla fine – continua il padre – l’ho portato in ospedale, alle 9,30 di questa mattina (ieri per chi legge, ndr). Nell’intervento gli hanno asportato tre centimetri di trachea. Si era ristretta, speravamo bastasse una tracheotomia, invece… Ha fili dappertutto, sembra un automa, e punti dal mento al torace».
Continua il calvario di Kevin Fiore, che si era ‘miracolosamente’ risvegliato, grazie anche all’aiuto dei suoi tanti amici e parenti, che per giorni a turno erano stati al suo capezzale, al reparto rianimazione dell’ospedale ‘Infermi’ di Rimini, parlandogli per tentare di farlo uscire dal tunnel. Il miracolo era avvenuto proprio a ferragosto, dopo che nei giorni precedenti alcuni sanitari avevano invitato i genitori del giovane, Giovanni e Paola, a pregare «se siete credenti». Uscito dal coma Kevin aveva chiesto ai genitori di spiegargli i motivi del pestaggio subìto.
GLI aggressori, a caldo, aveva parlato di una «mancata precedenza» stradale. Tesi negata decisamente da Giovanni Fiore, titolare di pulmini Ncc, Noleggio con conducente, che era stato inseguito, bloccato e a sua volta aggredito nel piazzale dell’aeroporto. Successivamente – nell’ultima decade di agosto – Kevin era stato trasferito in un centro specializzato in riabilitazioni di Ferrara, il San Giorgio, della locale Ausl. Ai primi di settembre si è alzato per la prima volta dal letto. Nei giorni successivi sono arrivate le dimissioni, con le indicazioni terapeutiche e e di riabilitazione. Ma anche una diagnosi che, riguardo al recupero della vista, non lasciava molto spazio all’ottimismo, neanche dopo altre visite specialistiche. Ieri la nuova tappa della Via Crucis.

Resto del Carlino