Rimini. La Cassazione ha ”liberato” Loredana Pacassoni, la 61enne maestra riminese indagata per maltrattamenti in classe.

loredana pacassoniLa Corte di Cassazione ha annullato il provvedimento di ritorno in libertà per Loredana Pacassoni, la 61enne maestra riminese indagata per maltrattamenti in classe. La Suprema Corte ha stabilito che l’udienza del Riesame va rifatta. La maestra comunque non tornerà agli arresti domiciliari, eseguiti il 22 aprile dai carabinieri su ordinanza del gip Fiorella Casadei, che aveva accolto le tesi del sostituto procuratore Davide Ercolani a carico della donna, filmata in classe in alcuni atteggiamenti ritenuti riconducibili al reato di maltrattamenti su minori. A giugno il Riesame di Bologna aveva annullato il provvedimento del gip Casadei, rimettendo in libertà la maestra Pacassoni. Per i giudici non c’erano «indizi di colpevolezza in ordine al reato di maltrattamenti verso i bambini; nessuna condotta violenta o aggressiva, nessuna percossa, nè alcun utilizzo di urla o espressioni ingiuriose; e ancora, nessuna turbativa alla serenità dell’ambiente scolastico». Dopo la sentenza di giugno il Comune di Rimini – che aveva sospeso la donna – ha riammesso al lavoro la Pacassoni, non come insegnante ma in un settore completamente diverso da quello scolastico. Provvedimenti ulteriori saranno legati all’esito del processo penale. «Allo stato – affermano i difensori della Pacassoni, Moreno Maresi e Mattia Lancini – non è possibile ipotizzare le motivazioni di legittimità per le quali la Cassazione ha annullato l’ordinanza del 7 giugno del Tribunale della libertà, che a sua volta aveva annullato l’ordinanza del gip di Rimini che imponeva gli arresti domiciliari aggravati». «Non ci resta – aggiungono i legali – che attenderne il deposito per svolgere ogni valutazione al riguardo». «Eravamo e siamo convinti della bontà e fondatezza del provvedimento del Riesame favorevole alla nostra assistista – concludono Maresi e Lancini –. Peraltro anche il Procuratore generale della Cassazione nel corso dell’udienza di mercoledì aveva concluso il proprio intervento richiedendo che venisse dichiarato inammissibile il ricorso proposto dal pubblico ministero di Rimini, con conseguente conferma del provvedimento del Tribunale della Libertà di Bologna». Il Resto del Carlino