Rimini. «La crisi russa e la guerra con Ancona hanno frenato il decollo del ‘Fellini’»

AEREOPORTO FELINIQUESTO DOVEVA essere l’anno zero per il ‘Fellini’. Quello in cui capire i problemi, le difficoltà, e cominciare già a lavorare per il rilancio. «Ma gli ostacoli che abbiamo incontrato sulla nostra strada sono stati molti di più di quelli che avremmo mai immaginato. E molti li abbiamo ereditati dalla gestione passata». Ora che la stagione estiva è quasi giunta al termine è tempo di trarre un bilancio per Airiminum, la nuova società di gestione dell’aeroporto di Rimini. «Se il conto economico è assolutamente in attivo, a differenza di quanto accadeva in passato – mette le mani avanti il presidente di Airiminum, Laura Fincato – non possiamo dire altrettanto per il resto. C’è moltissimo da fare, per lo scalo di Rimini e non parlo solo di voli e passeggeri».
Dell’aeroporto si è parlato per l’aggressione a Kevin Fiore.
«Un fatto gravissimo, che non deve ripetersi. Per questo abbiamo iniziato a rivedere i parcheggi e gli accessi, a mettere mano ai collegamenti e all’area taxi. Ma ci sono anche problemi legate ai controlli e alla sicurezza interni all’aeroporto».
L’indagine della Guardia di finanza ha scoperchiato una situazione grave, con due funzionari delle dogane indagati.
«Sono questioni che appartengono al passato, che non toccano Airimininum. Ma abbiamo già incontrato il nuovo capo delle dogane, e all’Enac abbiamo chiesto di convocare una riunione urgente sulla sicurezza all’interno dello scalo che coinvolga tutti i soggetti interessati».
La concorrenza di Ancona e le tensioni con la Russia quanto hanno pesato?
«Molto. Sappiamo tutti cos’ha fatto Ancona per strapparci compagnie e tour operator. Ma la situazione della Russia è stata determinante, per il crollo del rublo e per le tensioni internazionali che hanno portato all’embargo. Il risultato? Abbiamo avuto il 60-70% in meno di passeggeri dalla Russia. Gli aerei non erano mai pieni, la percentuale di riempimento è stata molto più bassa e il numero di voli dalla Russia è molto inferiore rispetto al passato».
Un anno da dimenticare?
«Una stagione non giudicabile. C’è tanto lavoro da fare, sui voli e sullo scalo, che va completamente rivisto anche negli spazi, nel design, nell’aspetto. Ci saranno importanti lavori di ristrutturazione, e stiamo già lavorando da mesi per fare un 2016 con numeri molto più forti. Se quest’anno chiuderemo con 200mila passeggeri, l’anno prossimo puntiamo ai 700mila, aumentando i voli dall’Europa e da altre destinazioni, e rafforzando il mercato russo».

Fonte: RESTO DEL CARLINO