Rimini. La famiglia di Marco Pantani contro l’archiviazione. Si pronunci l’Antimafia

Dieci anni fa moriva Marco Pantani, il Pirata è sempre in rosa / SpecialeLa famiglia di Marco Pantani si gioca la carta della competenza territoriale e chiede che gli atti sul presunto complotto nel Giro del 1999 vengano inviati a Napoli, all’attenzione della Direzione distrettuale antimafia.

La domanda è stata fatta dall’avvocato Antonio De Rensis nell’udienza davanti al Gip di Forlì, dove si discuteva la richiesta di archiviazione del Procuratore Sergio Sottani e del sostituto procuratore Lucia Spirito, inoltrata a metà marzo. Richiesta a cui la famiglia Pantani si è opposta. Intanto si apprende che il fascicolo su Pantani di recente aperto dalla Dda di Bologna, anche questo su sollecitazione della famiglia, è stato archiviato, non rilevando profili di criminalità organizzata su cui indagare.

La decisione, del Pm Enrico Cieri, arriva dopo l’archiviazione recente dell’inchiesta bis sulla morte del campione di Cesenatico da parte del Gip di Rimini e sulla base delle valutazioni fatte dai Pm forlivesi. Bologna aveva tenuto contatti con gli inquirenti delle due città romagnole, aveva atteso gli esiti e non aveva mai ipotizzato reati.

Ha disposto quindi un’archiviazione interna, senza passare da un giudice. Le speranze della mamma di Pantani, Tonina Belletti, restano appese alla decisione del Gip forlivese, che si è riservato.