Rimini. La legge della Tabaccaia

tribunaleQueste mie considerazioni non sono rivolte al giudice, che ha stabilito la rimozione della insegna che era il simbolo del ristorante La Sangiovesa, senza dubbio ha applicato la legge. Sono considerazioni generiche. I grandi si ricordano certamente per le loro grandi opere ma anche per le piccole cose che hanno sparso durante la loro vita. Chissà quante volte Tonino Guerra, che aveva casa vicino alla Sangiovesa, in ‘piazza grande’, sarà passato sotto quella insegna avrà sorriso e ricordato l’amico Federico. Molto probabilmente anche il Maestro del cinema mondiale avrà visto l’insegna e nella sua mente non è passata minimamente l’idea di farla togliere o di mercanteggiare la sua permanenza. I grandi sono grandi per quello che hanno fatto in vita e restano grandi anche dopo la morte, ma facciamo in modo di ricordarli anche per le loro “piccole” opere. La nipote Francesca Fabbri trovi un accordo con Maggioli e l’insegna resti al suo posto, passando sotto o mangiando una piadina con il prosciutto, anche in queste terrene occasioni, ricorderemo il grande Federico.
Luciano Liuzzi
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La legge non è ‘generosa’ quanto le forme della Tabaccaia felliniana. E’ – dovrebbe essere – fredda, non morbida e flessibile. Quella a cui lei si richiama è invece la legge dell’arte come antitesi alla ragione codificata, che nulla ha a che fare con con i diritti d’autore e le pretese ereditarie. Lascio volentieri agli avvocati le controversie giudiziarie, preferendo rimanere in quel mondo felliniano da lei evocato; il richiamo alla piazza, alla complicità di Guerra e allo sguardo sornione di Federico, che passando sotto l’insegna della Sangiovesa avrebbe senz’altro goduto del tributo. Ma la poesia non è mai stata all’ordine del giorno nei consigli di amministrazione, dunque non ne vogliamo alla nipote Francesca. Ci permettiamo solo un consiglio: tuteli i suoi legittimi diritti senza negare a noi il piacere di ricordare. La memoria felliniana, nel desolante panorama riminese, ha già abbondamente subito questo oltraggio.

Resto del Carlino