“Domenica sera io e mio marito siamo arrivati a casa verso le 20:30 quando abbiamo visto i carabinieri citofonare alla nostra porta. In quel momento ho pensato tutto e niente.”
Parla con un filo di voce la mamma di T.C, il pusher 19enne che ha venduto la droga a Lamberto.
Sulla scala del tribunale di Rimini la signora accetta di scambiare qualche parola con noi giornalisti. Lo sguardo è basso, la voce interrotta dal pianto.
Signora com’é venuta a sapere della morte di Lamberto? “Dal Tg. Sono scoppiata a piangere, ero incredula, Lamberto loconoscevamo,, era amico del mio figlio più piccolo, il fratello di T.C. Era venuto qualche volta a casa nostra anche se non di recente. Ero incredula, mi chiedevo come fosse stato possibile.”
Quando ha visto i carabinieri davanti alla porta di casa vostra ha collegato che vostro figlio poteva c’entrare con la morte di Lamberto? “Non subito. Poi ho visto mio figlio in lacrime e allora tutto é stato chiaro. Sono stati attimi che non dimenticherò mai. Tutto é successo all’improvviso. I carabinieri sono entrati e hanno iniziato a perquisire ogni angolo della casa. Mentre nostro figlio non smetteva di piangere.”
Sapeva che suo figlio quel drammatico sabato sera sarebbe andato al Coccoricò?
“Io e mio marito sapevamo che sarebbe andato al mare e poi a ballare, ma non al Coccoricò. Non era la prima volta che andava fuori insieme agli amici, ci fidavamo di lui.
Tra l’altro questa mini vacanza era un premio che gli avevamo concesso, perché ha ottenuto un’ottima promozione.”
Cosa vorrebbe dire ai genitori di Lamberto?
“Vorrei incontrarli ma per ora non é stato possibile. Vorrei scusarmi, dirgli che mi dispiace. Sono stati giorni terribili, sto ancora molto male per ciò che é successo e non riesco a darmi pace.”
Le lacrime prendono ancora il sopravvento sulle parole. Il marito che fino ad allora é rimasto in silenzio la stringe forte a sè poi la porta via.
Chissà quanto tempo ci vorrà, prima di smettere di darsi colpe…
Sara Ferranti