DA UN LETTO d’ospedale e con il volto sfregiato, Gianluca si chiede perchè l’amico gli ha fatto questo. In carcere, Daniel Binotti piage tutto il giorno e non sa darsi una risposta. «Ti chiedo perdono per mio figlio», ha mormorato ieri la mamma di Daniel al capezzale di Gianluca.
MENTRE l’autore del tentato omicidio verrà interrogato questa mattina, i carabinieri di Misano sono andati ieri all’Infermi per tentare di parlare con il ragazzo ferito. Gianluca Pavone, 26 anni, residente a Gabicce, ora sta meglio ed è stato trasferito nel reparto di Otorino, anche se la prognosi resta ancora riservata. Parla a fatica, a causa della profonda ferita al volto, ma non corre più pericolo di vita. Agli investigatori avrebbe confermato la ricostruzione della brutale aggressione di cui è rimasto vittima sabato sera. Era uscito dalla discoteca ‘Narciso’ di Misano poco prima delle quattro del mattino, e nel parcheggio aveva visto l’amico Daniel che stava prendendo a schiaffi la fidanzata. Una lite furibonda, Daniel era fuori di sè e continuava a colpirla. Lui era intervenuto per difendere la ragazza e cercare di calmare l’amico. Questo, ha detto, sembrava essersi tranquillizzato e si era allontanato di qualche metro. Credeva che l’avesse fatto per sbollire la rabbia e che sarebbe ricomparso di lì a poco.
ERA ancora lì che stava parlando con la giovane insieme ad altri due amici, quando aveva sentito qualcuno gridare «attento». Ma non aveva fatto in tempo a fare niente, aveva solo sentito arrivare addosso i colpi. Daniel era tornato, armato di un collo di bottiglia che aveva trovato nel parcheggio, e aveva cominciato a colpirlo con una furia incredibile. Non aveva visto nemmeno quell’arma improvvisata, solo l’amico che continuava a puntare il braccio contro di lui, e poi il dolore e il sangue che gli scorreva sulla faccia. L’aveva raggiunto al volto, alla gola e al torace. Gianluca era crollato a terra in un mare di sangue, e quando l’ambulanza era arrivata, i medici non era certi che ce l’avrebbe fatta, uno dei colpi l’aveva raggiunto all’altezza della carotide e stava rischiando la vita. Ma si è ripreso, anche se i problemi al volto causati dalla bottigliata, sono tutt’altro che finiti.
L’AMICO era arrestato poco dopo dai carabinieri di Misano, si era nascosto in mezzo alle auto del parcheggio. L’avvocato di Daniel, Maria Michelina Marsili, del Foro di Pesaro, dice che il ragazzo è sotto choc. Rinchiuso in carcere con l’accusa di tentato omicidio, non fa altro che piangere. Non riesce a capire perchè ha fatto quello che ha fatto, perchè ha quasi ammazzato un ragazzo che conosce da vent’anni, un amico. La prima cosa che ha chiesto è come sta Gianluca, è l’unica cosa, sostiene il legale, di cui si preoccupa. Ancora quasi non ha realizzato quello che è accaduto. «Non so cosa mi è preso» continua a ripetere, come se non riuscisse a capacitarsi di essere arrivato a tanto. Secondo la fidanzata, nonostante avessero passato più di un locale, quella sera il giovane non aveva bevuto particolarmente. Se ha preso qualcos’altro, saranno forse le analisi, a cui è stato sottoposto, a rivelarlo. Ieri, sua madre è andata invece a trovare la vittima di suo figlio. In lacrime, gli ha chiesto perdono per quello che gli ha fatto Daniel.
Resto del Carlino