Chiamalo se vuoi orgoglio nomade. “Siamo anche noi riminesi”. Questo lo slogan della manifestazione dei sinti in Piazza Cavour. Una città praticamente blindata malgrado i partecipanti fossero solamente 150 e non i preventivati 500. “Non siamo tutti cattivi e ladri, ci sono buoni e cattivi come tra gli italiani, abbiamo diritto anche noi ad una casa popolare”. Parole che vogliono combattere il clima di odio e diffidenza che si è propagato a Rimini.
Un cordone di poliziotti e carabinieri in tenuta anti-sommossa era stato dispiegato nel timore che le recenti polemiche sulle cosiddette “microaree” potessero favorire il gesto di qualche facinoroso esagitato. Un incontro a porte chiuse in Comune tra la delegazione dell’Associazione Sinti Italia capeggiata dal Presidente Davide Casadio con il Vice Sindaco Gloria Lisi e i consiglieri comunali di maggioranza ha ribadito la necessità di chiudere i campi come richiesto dall’Europa e dalla Regione Emilia-Romagna.
Salvatore Occhiuto