«Entrambe le famiglie vanno spostate il prima possibile. Abbiamo inviato una lettera con urgenza al Comune perché proceda». Acer si è subito mossa per evitare che si ripetano le scene da guerriglia viste nella serata tra giovedì e venerdì tra gli alloggi popolari in via Fausto Coppi, frazione Ghetto Tombanuova. Qui vivono oltre 50 famiglie in alloggi a canone calmierato realizzati di recente. Tra questi ve ne sono alcuni Erp, edilizia residenziale pubblica, le ‘vecchie’ case popolari. La lite scatenata da un banale litigio tra bambini tra una famiglia di origini sinti e una di origine campana, ha visto decine di persone fronteggiarsi con bastoni, mazze e insulti, richiedendo l’intervento di sei volanti tra carabinieri, Fiamme gialle e Polizia, oltre al reparto mobile della Polizia, in tenuta antisommossa; una quarantina di uomini in tutto che hanno presidiato la zona fino al mattino seguente.
«Un fatto simile non si era verificato in passato – prosegue Cesare Mangianti, presidente di Acer -. Riteniamo che i rischi siano alti e si debba intervenire per scongiurare il peggio». La decisione spetta ora al Comune e l’assessore alle politiche abitative, Gloria Lisi, che ha accelerato le procedure. «Convocherò i tecnici per un incontro urgente, al fine di prendere provvedimenti. Come Comune abbiamo anche un regolamento che prevede sanzioni». Tuttavia non parrebbe semplice arrivare a provvedimenti sanzionatori. Tant’è che questo appare un problema generale nella gestione delle case popolari, e Acer regionale sta elaborando un regolamento in grado di colpire i comportamenti scorretti degli inquilini, che a breve dovrebbe essere sottoposto ai Comuni. «Per gestire i rapporti di vicinato – riprende Mangianti – ci serviamo di una associazione che svolge diverse attività ed ha permesso di ottenere buoni risultati in più occasioni». Ma non sempre i ‘mediatori’ riescono, ed ecco la richiesta di far traslocare entrambe le famiglie di via Fausto Coppi. La famiglia sinti aveva già subito un trasferimento ma per motivi famigliari e non di vicinato, non avendo dato problemi, precisano da Acer.
L’eventuale trasloco non sarebbe comunque semplice. «Andremo a valutare tutti gli aspetti incluse le responsabilità di quanto accaduto ed eventuali tensioni che si potrebbero generare nei nuovi contesti» ribatte il vicesindaco.
Le lotte di vicinato sono la quotidianità per Acer. «Anche se non a questi livelli – chiude Mangianti – ci sono diverse altre situazioni difficili che affrontiamo e che da sole impegnano 3 dipendenti. Questi hanno ricevuto più volte minacce fisiche e sono stati trattati a male parole. Girano sempre in coppia, mai da soli». Il Resto del Carlino
