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  • Rimini. La moglie di fronte al giudice: «Mio marito è innocente». Lui la smentisce e confessa la rapina

    Lei tenta di proteggerlo fino alla fine, arrivando a mentire davanti al giudice. Non immaginando che lui decide invece di confessare tutto. Colpo di scena, ieri mattina, davanti al giudice per le indagini preliminari che ha interrogato Ylenia Noviello, 23 anni, e Salvatore Zappalà, 25, accusati di avere rapinato un’anziana signora, in un appartamento della Gaiofana. Non solo i due si sono contraddetti a vicenda, ma hanno anche ‘confessato’ di essersi sposati in segreto due settimane fa, perchè la famiglia della ragazza era contraria alla loro unione.
    «Mio marito è innocente». Ylenia, difesa dall’avvocato Nicola De Curtis, ieri mattina davanti al giudice non ha avuto dubbi nel difendere a spada tratta quello che ha rivelato essere suo marito. Era andata a chiedere qualche soldo alla vicina di casa di sua madre che conosce da sempre, ha raccontato, e mentre lei era lì erano arrivati due sconosciuti. Era scappata terrorizzata, lasciando l’anziana da sola. No, Salvatore non era con lei, era andato a cercare lavoro nella zona del mare. Ma Ylenia non immaginava lontanamente che a crollare sarebbe stato invece quel ragazzo che lei ama tanto e che ha sposato di nascosto, a dispetto della sua famiglia.
    Zappalà , assistito dall’avvocato Maria Rivieccio, è infatti crollato subito. «Non esistono i due sconosciuti, il rapinatore ero io». Il ragazzo ha raccontato che quel giorno lui e la moglie erano intenzionati ad andare a casa della madre di lei, per dirle che si erano sposati e cercare di fare pace. Arrivati sul posto però, era stata Ylenia ad avere l’idea di fermarsi dall’anziana vicina per chiederle un po’ di soldi. Sono senza una lira, ha detto in lacrime, e si sono messi d’accordo perchè entrasse soltanto lei. Lui era rimasto fuori dalla porta, e le aveva sentite chiacchierare e prendere il caffè. Non sa come gli sia venuta l’idea della rapina, ha raccontato, è stata una cosa improvvisa. Ha visto un ombrello nel corridoio e l’ha afferrato, così quando la donna ha aperto la porta, se l’è messo davanti e l’ha spinta in camera da letto. Lei continuava a urlare, per questo è stato costretto a legarla con quello che aveva in tasca, del nastro bio adesivo che gli serve per tirare su qualche spicciolo dalle cassette delle elemosine. Ma a quel punto era spaventato a morte ed è scappato senza portare via niente. Il gip ha naturalnente convalidato l’arresto e disposto che resti in cella. Si è riservato invece di decidere sugli arresti domiciliari, chiesti dall’avvocato di Ylenia. Il Resto del Carlino