Rimini. La paura del ‘suppostone‘

castel-sismondo.tifI COMPLICATORI. Mi riferisco al ritrovamento, avvenuto mercoledì a Rimini, di un piccolo ordigno della Seconda Guerra mondiale nel corso dei lavori alle ex prigioni. Questo ritrovamento ai miei occhi è emblematico dell’epoca che viviamo e di questa Italia che complica tutto, dove per far chiudere una buca in strada devi interessare dieci addetti di ogni sorta. Nel caso: di queste ‘bombette’ il Riminese è pieno ovunque si scavi, essendo passato il Fronte 70 anni fa. Alcune giacciono in campi e fossi nello stesso punto dove furono abbandonate. Certo, con gli esplosivi non si scherza, tanti ci hanno lasciato le mani o la pelle nel Dopoguerra. Ma da qui a mobilitare decine di persone, artificieri, vigili del fuoco, militari di ogni genere e tipo, questura, procura, prefettura… ce ne passa. Anni fa ne ritrovai una identica a questa, ho chiamato la caserma Giulio Cesare, il giorno dopo sono arrivati due artificieri, l’hanno guardata e in due minuti se la sono portata via. Stop. Da bambino ne vedevi diverse, specie in prossimità di cave. L’altro giorno hanno evacuato un’area di almeno un km quadrato: questa è l’Italia, che per portare via una bombetta di 70 anni fa, mobilita cento persone.

Resto del Carlino