Rimini la più cara d’Italia!

Il pane a Perugia e i biscotti a Napoli. Il prosciutto a Rovigo e i piselli surgelati a Como. Un po’ complicato e assai improbabile da mettere in pratica, ma è questo l’itinerario ideale del consumatore a caccia del prezzo più basso. È però a Rimini il carrello della spesa più pesante: una differenza del 42% rispetto a Potenza, capitale delle offerte. Due poli opposti secondo l’elaborazione del Sole 24 Ore sui dati dell’Osservatorio del ministero dello Sviluppo economico riferiti al novembre scorso. Su un paniere di 20 prodotti alimentari di prima necessità (pane, acqua, latte, carne, pasta), nel capoluogo romagnolo una famiglia spende in un anno 4.151 euro, mentre a Potenza deve sborsare “solo” 2.926 euro. Rimini si conferma così per il secondo anno consecutivo la capitale del caro-vita (si veda il Sole 24 Ore del 4 maggio 2009), mentre il capoluogo lucano spodesta Napoli che passa al secondo posto nel ranking della convenienza.
Il risultato è una cartina geografica dei prezzi che accende 60 capoluoghi di provincia. L’obiettivo si restringe così sul territorio, dopo gli ultimi dati dell’Istat che certificano il boom dell’inflazione, raddoppiata nel 2010 rispetto al 2009. I dati ripropongono per l’ennesima volta la frattura tra il nord e il sud del paese (con alcune eccezioni), con una linea di confine che corre sulla rotta tra Grosseto e Ascoli Piceno. Al Settentrione lo scontrino del supermercato è in media più caro, mentre nell’area meridionale gli stessi prodotti si acquistano a buon mercato.

Fonte: Ilsole24ore.it