EDUCATO, ben vestito e insospettabile. È l’ultimissimo tipo di spacciatore straniero apparso in questa lunga estate sulla Riviera. Non credevano ai loro occhi qualche giorno fa i carabinieri quando, nei pressi della stazione di Miramare, quartiere sud di Rimini, hanno sorpreso due 23enni tedeschi, biondi e slanciati come da copione, mentre cedevano della
maria ad un senegalese. Ed erano riforniti i ragazzotti teutonici: nel loro hotel avevano anche pasticche di ecstasy e hashish, un piccolo supermarket da viaggio. Anche un paio di svizzeri erano stati beccati a vendere coca, stavolta al porto di Rimini, ad alcuni coetanei italiani. «Ci paghiamo la vacanza», si sono giustificati. Vai a fidarti delle apparenze, d’altronde il business dello spaccio non conosce crisi ed in zona come la riviera di Rimini tira sempre. La Riviera attrae, lo sballo impera e la droga regna sovrana. Di tutti i tipi e per ogni esigenza. E chi vuole un guadagno facile e fuori legge, qui lo trova. Una serata può fruttare 300 euro se si piazza l’erba, molto di più se si ha della coca buona, ma la concorrenza è ormai tanta. Così arrivano da tutta Italia, gli zainetti in spalla, sui treni regionali che portano al mare. Cercano di confondersi con i turisti che affollano da giugno la riviera romagnola, ma i più hanno negli occhi quella fame di rivalsa contro una vita che li hai traditi. Sono i pendolari dello spaccio, immigrati con tanto di permesso di soggiorno che sbarcano a Rimini e dintorni per arrotondare le loro modeste entrate.
È LA loro personalissima stagione estiva, fatta dalla vendita di hashish e marijuana. Il venerdì lasciano le loro città di residenza e salgono sul treno, destinazione Rimini e Riccione. «I più numerosi – raccontano le forze dell’ordine – sono magrebini, marocchini e tunisini su tutti». Difficile quantificarli: almeno una trentina ogni giorno. Hanno residenze al nord, a Milano come a Piacenza, a Varese e Torino. «I più fedeli sono i marocchini emiliani – spiegano gli inquirenti –: operai di giorno a Piacenza o Reggio Emilia, pusher di notte durante l’estate». (…) Il Resto del Carlino
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