Una scia di sangue e la punta di un cacciavite rotta. Sono stati questi i dettagli decisivi che hanno permesso alla Polizia di Stato di Rimini di fermare un 37enne, ritenuto il responsabile di una serie di furti e tentati furti messi a segno ai danni di ristoranti e pubblici esercizi cittadini. L’uomo è stato arrestato in flagranza di reato ed è ora in carcere, mentre le indagini proseguono per identificare un complice.
A ricostruire l’operazione sono stati gli investigatori della Squadra Mobile e il personale dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico in un comunicato diffuso oggi dalla Questura. L’indagine ha avuto una svolta nella notte di venerdì 7 novembre, in seguito a due tentativi di furto sul lungomare. In un ristorante-pizzeria sul Lungomare Giuseppe Di Vittorio, i ladri avevano tagliato la tenda esterna e infranto la vetrina, ma l’entrata in funzione del sistema di allarme li ha messi in fuga a mani vuote.
Le immagini delle telecamere hanno ripreso i due autori, uno dei quali armato di un coltello multiuso. Ma l’elemento chiave lasciato sulla scena erano copiose tracce di sangue, segno che uno dei due si era ferito. Le immediate ricerche hanno portato gli agenti a perlustrare uno stabile abbandonato poco distante, dove hanno rintracciato un uomo di origine nordafricana, con precedenti specifici, che presentava ferite alle mani perfettamente compatibili con l’accaduto.
La prova decisiva è arrivata dal coltello che l’uomo aveva con sé, a cui mancava la punta di un cacciavite. Proprio quel frammento è stato rinvenuto sulla scena di un secondo tentato furto, avvenuto la stessa notte in un ristorante in Piazzale Benedetto Croce, attaccato con la tecnica della “spaccata” utilizzando un tombino. Anche lì, oltre alla punta del cacciavite, erano state trovate tracce ematiche. Gli approfondimenti della Squadra Mobile hanno inoltre permesso di ricondurre al 37enne altri tre furti consumati nei giorni precedenti con le medesime modalità, ai danni di tre esercizi commerciali in via Tripoli, via Regina Margherita e viale Principe di Piemonte.
Al termine dell’attività investigativa, l’arrestato è stato condotto presso la Casa Circondariale di Rimini a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Nel frattempo, continuano le ricerche per individuare il complice. Come da prassi, nei confronti dell’indagato vige la presunzione di innocenza.











