«HO PERSO il volto con cui sono nata, che ho avuto per 35 anni. Ho perso un volto normale, perchè un volto ricostruito normale non lo sarà più. Ma ho anche trovato moltissimo». L’avvocato Lucia Annibali è tutto tranne che una donna piegata dall’acido che l’ex fidanzato e collega, Luca Varani (condannato a 20 anni di carcere), le ha fatto gettare in faccia per vendetta da due delinquenti albanesi. Ieri era a Morciano, ospite di una delle tavole rotonde sui temi della legalità, organizzate all’interno del parco del Conca.
QUELLO che le è accaduto, oltre alla tragedia di un volto devastato, l’ha fatta finire anche dall’altra parte della barricata, quella della vittima. «Trovarsi dall’altra parte è faticoso – racconta – lo stato della vittima è uno stato complicato e all’interno di un processo la sensazione è quasi quella di doversi difendere. Io ho scelto di non piangermi addosso, ho scelto di avere rispetto per il mio viso per cui c’è ancora molto da fare. E se non piangi, non strilli, non sei disperata, sembra che tu soffra di meno. Ma anche in tribunale mi sono sempre rifiutata di indossare maschere. Bastava guardami. Spesso si tende ad aggredire la vittima, a toglierle credibilità, come se con il suo comportamento abbia contribuito a fare accadere quello che le è successo. Devi imparare a difenderti dagli attacchi».
DA PARTE dei suoi aggressori nessuna parola di pentimento, e lei nemmeno se le aspettava. «Ogni volta mi ferisce molto il fatto che non abbiano mostrato alcun dispiacere. Da parte loro non c’è nessuna voglia di mettersi nei miei panni, nè in quelli della mia famiglia. Ma è così che ti fai le spalle larghe, trovi le motivazioni dentro di te. La condanna che hanno inflitto loro è quello che il sistema prevede, non aiuta a superare ma aiuta a sostenersi. La condanna dei colpevoli è un segnale di rispetto nei miei confronti, per quello che ho affrontato e che sto ancora affrontando».
LUCIA ha perso il suo volto, ma non ha esitazioni quando dice di avere trovato qualcos’altro. «Ho trovato moltissimo dentro di me, con me stessa ho un rapporto di pace e di benevolenza, ho una vita più ricca, fatta di molti amici. E la possibilità di poter contribuire alla vite degli altri».
